“Se non ho la maggioranza io mi ritiro”. Non poteva essere più chiaro Silvio Berlusconi, in visita a Casamicciola Terme, la frazione dell’isola di Ischia colpita dal sisma del 21 agosto scorso. L’ex premier, nonché leader di Forza Italia, ha risposto alle domande di alcuni cronisti sul suo futuro politico spiegando che, qualora il centrodestra dovesse fallire l’obiettivo alle prossime elezioni, sarebbe pronto a farsi da parte in modo definitivo. Una decisione che, in caso, sarebbe “colpa degli italiani se non sanno giudicare chi è capace da chi invece non ha mai fatto niente. Vuol dire che siamo un popolo che non merita nulla”. Parole dure che, però, il Cavaliere ammorbidisce immediatamente, dicendosi fiducioso: “Penso che gli italiani avranno buon senso”.
No alle larghe intese
Non è mancata una battuta sul Rosatellum bis, nelle scorse ore approvato dalla Camera e appoggiato da Forza Italia, nell’ambito di un quartetto di maggioranza con Pd, Ap e Lega Nord: “Naturalmente preferivamo il proporzionale – ha detto Berlusconi – ma siamo andati sulla proposta che ha per i due terzi il proporzionale e per un terzo i collegi. Dovremmo dividerci i collegi con gli altri movimenti politici della coalizione ma sono sicuro che non avremo nessuna difficoltà perché la divisione avverrà guardando alla qualità del candidato che ogni volta si metterà in campo e quindi dovrebbe prevalere il miglior candidato. Il numero dei collegi da assegnare sarà fatto sugli ultimi credibili sondaggi”. Qualora il Rosatellum non funzionasse palesando la possibilità di un Governo di larghe intese, però, il leader degli azzurri chiude, escludendo categoricamente tale scenario, “per storia e ideologia”.
Berlusconi: “Qui servono 100 milioni”
La digressione politica, peraltro nel giorno del decennale del Partito democratico, non poteva mancare. Ma l’ex presidente del Consiglio, a Casamicciola (dove è arrivato in ritardo a causa di un guasto al suo yacht), si è confrontato anche con la realtà della cittadinanza terremotata della piccola area di Ischia, fortemente provata dal terremoto che, due mesi fa, è costato la vita a due persone. La popolazione del posto ha accolto la visita del Cavaliere con uno striscione posto proprio all’inizio della zona rossa, dove è atteso per un sopralluogo, sul quale è stato lanciato un appello affinché possa essere effettuata “la ricostruzione subito come a L’Aquila”. A tal proposito, Berlusconi ha fatto riferimento proprio ai lavori effettuati nel capoluogo abruzzese dopo il sisma del 2009, spiegando di aver ricostruito “5639 case in 120 giorni. Qui le case sono molto meno e basta anche un intervento mirato dello Stato di 100 milioni”. Con un ‘però’: “Bisogna semplificare gli appalti”.