Un nuovo governo di centrodestra o elezioni anticipate. Per Silvio Berlusconi, intervistato dal Corriere della Sera, non ci sono alternative a questi due scenari. Parole con cui il leader di Forza Italia conferma la sua “allergia” a esecutivi tecnici o delle grandi intese.
La crisi
La crisi fra M5s e Lega, ha spiegato, “è nei fatti, inevitabile: per ora l'hanno evitata, a prezzo dell'ennesimo compromesso paralizzante sul codice degli appalti, ai danni delle aziende e di chi lavora nel settore ma, al prossimo provvedimento importante per il Paese, Lega e Cinque Stelle saranno di nuovo in conflitto”.
Federazione
Alle urne, ha proseguito, “penso che le attuali formazioni del centrodestra debbano presentarsi unite costituendo tra loro una federazione che presenti un unico programma e che indichi preventivamente i nomi dei ministri che formeranno il nuovo governo. Un centrodestra così raccoglierebbe secondo i nostri sondaggisti oltre il sessanta per cento dei voti“.
L'alleato
Con Matteo Salvini ha detto di avere “un rapporto cordiale e del resto siamo alleati e governiamo insieme la maggioranza delle Regioni. Non l'ho sentito perché non mi intrometto nelle dinamiche della maggioranza di governo”, “si è reso ben conto che di soli 'no' non si vive ma si muore. Chi tra i parlamentari di Fi lavora a contatto coi leghisti mi dice che la stragrande maggioranza di loro vuole andare al voto“. Quanto a Forza Italia, “io sono il fondatore, l'ho guidata per 25 anni e continuerò a farlo. Ho creduto e investito sempre e sistematicamente nel rinnovamento dei dirigenti” e “continueremo a farlo anche attraverso un congresso“.