E'il giorno della verità per Silvio Berlusconi, quello decisivo per capire se, effettivamente, sarà lui il candidato premier del Centrodestra. Una possibilità che dovrà passare dalla sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, chiamata a decidere sul futuro politico del Cavaliere in quella che sarà la prima e unica udienza sul ricorso presentato nel settembre 2013. Su Berlusconi, infatti, grava un'incandidabilità dovuta agli effetti della Legge Severino la quale, peraltro, ha portato alla decadenza del suo mandato di senatore. Qualora la Corte europea decidesse di far decadere a loro volta gli effetti della legge, il leader di Forza Italia potrebbe presentarsi da candidato alle prossime elezioni. L'udienza è iniziata alle 9.15, davanti a un'aula che ha fatto registrare il tutto esaurito: 550 accreditati, non solo giornalisti ma anche delegazioni straniere e persino studenti. Numeri tutt'altro che inusuali in occasioni simili, hanno precisato da Strasburgo.
Renzi: “Spero possa candidarsi”
Qualunque cosa si decida, comunque, Berlusconi ha già fatto sapere che il suo impegno politico non verrà meno: “Indipendentemente dalla candidabilità sarò in campo per portare il Centrodestra al governo del Paese”, aveva detto l'ex premier, ribadendo al contempo il suo augurio di una risoluzione in tempi brevi del nodo della Legge Severino. Sul suo ruolo di leadership, a ogni modo, il Cavaliere sembra non avere dubbi, dichiarandosi come “l'unico in grado di convincere gli italiani a non votare M5s”. Infatti, mentre Renzi da 'Porta a porta' auspica un duello elettorale contro di lui (“Sarei contento se potesse candidarsi perché vorrei proporgli di farlo contro di me, visto che leggo che c'è l'accordo segreto o chissà cosa”), Berlusconi indica Grillo come il vero 'nemico' per il Centrodestra, snobbando il Partito democratico: “Oggi il pericolo grave è quello rappresentato dai Cinquestelle. Di fronte a questo pericolo, il Pd non può essere più un’alternativa credibile”.
Civinini: “Rispettata la convenzione”
Alla sentenza della Corte europea sul caso Berlusconi guardano con attenzione anche i Popolari europei: con Merkel che annaspa in Germania, rischiando nuove elezioni, non sono poche le cancellerie che sperano nella candidabilità del Cavaliere, considerato una figura rappresentativa in molti contesti rientranti fra i Pe. L'udienza è stata avviata dalla Nussberger conferendo la parola all'avvocato Maria Giulia Civinini, fra i legali del Governo italiano e chiamata a esplicare le ragioni che portarono all'applicazione della Legge su Berlusconi la quale, come ha spiegato, “non è stata né persecutrice né ad personam“. Contestata, in particolare, la presunta retroattività: “La legge si è applicata alle elezioni di febbraio 2013, vale a dire dopo la sua adozione”.