La Banca centrale europea mantiene il punto e avverte l'Italia: sì al dialogo, ma le regole vanno osservate. Il presidente Mario Draghi si dice “fiducioso che si troverà un accordo” sulla Manovra e, durante la conferenza stampa seguita alla riunione del direttito dell'istituto di Francoforte, ha precisato a chi gli chiedeva se si fosse parlato dell'Italia: “Non c'è stata una grande discussione sull'Italia. C'era Dombrovskis, gli ho chiesto il permesso di citarlo, nel dire che occorre osservare le regole di bilancio, ma cercare anche il dialogo”.
Draghi ha poi sottolineato che “finanziare i deficit non è nel nostro mandato”, escludendo il rischio che la Bce possa essere coinvolta nella crisi italiana. “Abbiamo l’Omt come strumento specifico”, da usare in caso i Paesi entrino in un programma, ha aggiunto, “per il resto siamo in un regime di dominanza monetaria”. Inoltre ha voluto precisare che “assolutamente non è nostro compito” mediare nel negoziato fra l’Italia e l’Unione europea, ma “alla fine portare le parti a una qualche forma di accordo è questione di buon senso, la percezione di ciò che è bene per il Paese, dell’interesse per le famiglie e imprese”.
Secondo il presidente della Bce, “è fondamentale per i Paesi altamente indebitati rispettare le regole del Patto di Stabilità e Crescita” europeo, “in modo da assicurare una solida posizione di bilancio”. Di qui il suo invito a questi Paesi ad “accelerare con le riforme strutturali”. Riguardo al rialzo dello spread, Draghi ha spiegato: “Che cosa si può fare in una situazione che ha già messo sotto stress il settore bancario? In primo luogo abbassare i toni ed evitare di mettere in discussione l'architettura dell'euro. In secondo luogo adottare politiche che riducono lo spread”. E poi ancora, commentando i rischi legati ad uno spread alto: “Io non ho la palla di cristallo, 300, 400, certamente questi titoli sono nelle banche e se perdono valore loro impattano sul capitale delle banche“.