Cesare Battisti non sarebbe fuggito dal Brasile, piuttosto si sarebbe recato a San Paolo dai suoi legali con l'intento di rientrare a Cananeia, dove risiede. Lo ha riferito alla redazione Ansa di San Paolo il suo avvocato, Igor Tamasauskas. Dopo la riunione che avrebbe avuto ieri con i suoi legali – spiega l'avvocato – Battisti gli avrebbe detto che “avrebbe fatto visita ad alcuni amici e poi sarebbe tornato” a Cananeia, sulla costa dello stato di San Paolo, “senza darmi una data precisa”. Interrogato su una possibile presa di posizione dell'ex terrorista, dopo che il presidente eletto brasiliano Jair Bolsonaro ha assicurato che intende estradarlo in Italia, l'avvocato ha puntualizzato che il suo cliente “non ha bisogno di pronunciarsi in nessun modo” giacché gode “di una decisione del Supremo Tribunale Federale (Stf) che garantisce la sua permanenza in Brasile”, emessa un anno fa da Luiz Fux, magistrato dell'Alta corte. In base a questa misura giudiziaria, il Governo brasiliano non può concedere l'estradizione di Battisti finché il Stf non avrà deciso se un capo dello Stato ha la facoltà di modificare una decisione presa da un suo predecessore: Luiz Inacio Lula da Silva – ricorda l'Ansa – concesse la residenza permanente all'ex terrorista italiano nelle ultime ore del suo mandato presidenziale.
Le richieste di estradizione dall'Italia
In Italia, intanto, si continua a parlare della possibile estradizione dell'ex terrorista. Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri, ha affermato che sarebbe “un segnale positivo per la giustizia e un segnale doveroso nei confronti del dolore delle vittime che, non dimentichiamo, di fronte a fatti di sangue come questo è sempre vivo al di là del perdono e del tempo che passa”. Anche un altro ministro, Alfonso Bonafede, della Giustizia, ritiene che “Cesare Battisti deve tornare in Italia, l'ex terrorista fugge dalla giustizia italiana ormai da quasi 40 anni“. Sulla questione è intervenuto nuovamente Matteo Salvini. Il ministro dell'Interno ha affermato: “Non vedo l'ora di incontrare il neo-presidente Bolsonaro. Sarò lieto di recarmi personalmente in Brasile anche per andare a prendere il terrorista rosso Cesare Battisti e portarlo nelle patrie galere“. È invece polemico, ma d'accordo con l'estradizione dell'ex terrorista, Matteo Renzi, che ritiene che se Bolsonaro dovesse consegnarlo all'Italia “farebbe cosa giusta. Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno“.