Antonio Bassolino non molla e ha presentato ricorso alla commissione nazionale del Pd per chiedere di rivotare nei seggi contestati. Lo ha annunciato l’ex sindaco di Napoli su Facebook. Una mossa che, probabilmente, non sortirà gli effetti sperati da Bassolino. Per il Nazareno il capitolo si è chiuso con la pubblicazione dei risultati ufficiali: il candidato sindaco di Napoli è Valeria Valente. Punto. Ma l’ex governatore può diventare un grattacapo da non sottovalutare considerato il bacino di elettori che porta in dote. E quindi Matteo Renzi dovrà lavorare per far rientrare il caso senza strappi capaci di portare via voti alla coalizione di centrosinistra che sosterrà la Valente.
Ma come fare? Bassolino continua a sentirsi vittima di una congiura e difficilmente farà marcia indietro. Il rischio è che si candidi con una sua lista, in grado di attrarre le preferenze di chi non si riconosce nel nuovo corso dem. E di questi tempi, dopo l’exploit di D’Alema, si tratta di un’ipotesi concreta.
Il caso è iniziato dopo che il sito Fanpage.it ha pubblicato un video in cui si vedevano esponenti del Pd vicini alla Valente distribuire denari agli elettori per farli votare. Un “mercimonio disgustoso” secondo Bassolino che ha già presentato due ricorsi (entrambi bocciati) per chiedere di replicare le primarie nelle sedi incriminate. Ieri, sempre, su Facebook l’ex governatore campano ha scritto: “Napoli 2011: annullate le primarie. Liguria 2015: annullate le votazioni in 13 seggi. Napoli 2016: si torni a votare nei seggi contestati”. Parole che non preludono niente di buono per Renzi. Dopo Roma anche Napoli è a rischio.