Ridurre la dipendenza delle imprese dalle banche e accrescere “il ruolo dei mercati e degli investitori internazionali come canali e come fornitori di finanza esterna per il sistema produttivo”. E’ questa la ricetta per il Paese del direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, intervenuto oggi alla 66ma edizione della “Giornata del credito” . Un “processo” che il dg ha definito “difficoltoso” e “frenato” anche dalla “riluttanza delle Pmi ad aprirsi ai mercati dei capitali, sotto un profilo sia di controllo proprietario sia anche solo di trasparenza informativa”. Il nostro sistema economico, ha proseguito il dirigente di Palazzo Koch, è “ancora fortemente incentrato nell’intermediazione bancaria. Alla fine dello scorso anno i prestiti delle banche coprivano il 40% delle passività finanziarie complessive di famiglie e imprese (debiti finanziari più patrimonio), contro il 15% negli Stati Uniti, il 23% in Francia, il 30% nel Regno Unito; solo in Germania, altro paese bancocentrico, si registrava una quota simile”.
Secondo il dg per raggiungere l’obbiettivo crescita è necessaria una “trasformazione della nostra società per renderla di nuovo capace di produrre reddito e benessere diffuso: cambiamenti profondi ma dovuti da vent’anni, non rifiutabili né rinviabili”. La politica economica e sociale del nostro Paese, ha concluso Rossi, “si sta dando obbiettivi coerenti con questi bisogni, li persegue con le difficoltà poste da una società in cui molte componenti sono riluttanti a riconoscere le vie del futuro”.