Gli effetti del Jobs Act cominciano a farsi sentire. Dopo i dati diffusi ieri dal Cna, che parlavano di un’impennata a marzo dei contratti a tempo indeterminato, oggi è Bankitalia a diffondere ottimismo. Secondo Palazzo Koch le prospettive dell’occupazione sono in “lieve miglioramento” per effetto degli sgravi contributivi sulle assunzioni e delle misure contenute nella riforma del lavoro. “Nei più recenti sondaggi – afferma l’ex banca centrale nazionale – famiglie e imprese prefigurano per i prossimi mesi un lieve miglioramento delle prospettive occupazionali, a cui potrebbero aver concorso gli sgravi contributivi introdotti in gennaio e la disciplina prevista dal Jobs act, in vigore da marzo”.
Nonostante nel quarto trimestre del 2014 il numero dei lavoratori sia leggermente diminuito, spiega la nota di via Nazionale, nel bimestre gennaio febbraio l’occupazione si è stabilizzata e il tasso della disoccupazione si è lievemente ridotto, riflettendo tuttavia “la minor partecipazione al mercato del lavoro”.
“A fronte – spiega Bankitalia – della sostanziale stabilità della componente autonoma, l’occupazione alle dipendenze si è leggermente ridotta (-0,2%)”. Secondo i dati Istat “vi hanno influito la minor crescita degli occupati a tempo determinato e il lieve calo di quelli a tempo indeterminato”. Queste dinamiche “potrebbero in parte riflettere la scelta delle imprese di posticipare le assunzioni a tempo indeterminato sia per usufruire degli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità sia per far ricadere inuovi rapporti di lavoro nella disciplina introdotta dal Jobs act”. “I dati provvisori diffusi dal ministero del lavoro – sottolinea Via Nazionale – indicano che, dopo la contrazione nel quarto trimestre, i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato avrebbero ripreso a crescere nei primi due mesi dell’anno”. A questo aumento “può aver concorso la contestuale introduzione degli sgravi contributivi; sulla base dei dati disponibili non è ancora possibile determinare in che misura ciò sia avvenuto e quale sia stato l’effetto complessivo sull’occupazione”.
Il 7 marzo sono entrati in vigore due decreti attuativi del Jobs act. “Il primo modifica l’assetto dell’assicurazione contro la disoccupazione,ampliando la platea dei potenziali beneficiari; il secondo interviene sulla disciplina dei licenziamenti, limitando l’incertezza sull’esito di eventuali contenziosi”. Queste misure “mirano a sostenere l’occupazione e possono ridurre il dualismo del mercato del lavoro favorendo una ricomposizione verso forme contrattuali più stabili”.