Brexit e l'Italia sono tra i principali rischi che potrebbero impedire all'Europa di prosperare”. E' il messaggio di monito lanciato alla presentazione dell'Interim Economic Outlook, a Parigi, da Laurence Boone, capoeconomista dell'Ocse, il quale ha inquadrato nell'uscita del Regno Unito dall'Unione europea e sulla situazione politico-economica del nostro Paese i prinicpali elementi di incertezza per quanto riguarda il futuro del Continente. La principale fonta di incognite, perlomeno per quanto riguarda l'Italia, consiste nella poca sicurezza conferita dalle scelte politiche che, secondo l'Organizzazione, andrebbe a inficiare su una prospettiva di “crescita più moderata” pur data come probabile. A questo, insiste Boone, vanno aggiunti elementi come “tassi di interesse più alti e rallentamento della creazione di posti di lavoro” che “trattengono i consumi”.
Rilancio degli investimenti
Secondo l'Ocse, quello inviato all'Italia è un avvertimento a proseguire con il trend di riforme attuate dal precedente governo, le quali devono proseguire affinché l'Italia “vada avanti sul cammino della crescita”. Per Laurence Boone, il rilancio degli investimenti passa da una fiducia nelle politiche fiscali e dal controllo della spesa pubblica. E pone l'accento sulla riforma delle pensioni, andando a toccare il tasto della legge Fornero, la cui rimozione è l'obiettivo principe dell'ala leghista dell'esecutivo: “Quando parliamo di riforma delle pensioni, penso sia importante non disfare la riforma Fornero. Se si tratta di ridurre l'età pensionabile sappiamo che questo non crea occupazione, non sono i giovani che rimpiazzano gli anziani”.
I numeri
Per quanto riguarda i numeri, l'Ocse si sofferma soprattutto sulla progressione del Pil nell'Eurozona (sul quale, comunque, pesano i fattori dei dazi e l'arresto dell'espansione economica al 3,7%), il quale viaggia in modo sensibilmente più veloce di quanto non faccia in Italia: 1,9% (trend ricalcato sul modello tedesco), mentre nel nostro Paese le stime parlano di un 1,2% per l'anno in corso e dell'1,1% per il prossimo. Stime che non trovano il gradimento del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio che, dalla Cina, spiega in un post apparso su Facebook che “l'Ocse non deve intromettersi nelle scelte di un paese sovrano che il governo democraticamente legittimato sta portando avanti. Il superamento della legge fornero è nel contratto e verrà realizzato. Quasi due terzi degli italiani sono con noi. I burocrati se ne facciano una ragione. Siamo stati eletti anche per questo e manterremo l'impegno preso”.