A febbraio è atteso un tavolo tra Governo e Regioni per discutere della legge sull'autonomia regionale. Ma la polemica è già intensa. Non solo all'interno del M5s, la questione crea divisione anche tra la Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) e Palazzo Chigi.
L'allarme di Svimez
“Mi auguro che non si preferisca spaccare il Paese pur di non far cadere il Governo. Con l'autonomia le Regioni del Nord si illudono di trasformarsi in tanti piccoli Stati. Ma questa arroganza non sfida solo la legge e la Costituzione, va anche contro i loro stessi interessi”. Quanto al Sud, “per garantire i servizi minimi, lo Stato dovrà indebitarsi oppure tagliare. Le conseguenze ricadranno tutte sui cittadini. Così, mentre i 5 Stelle combattono per il reddito di cittadinanza, il Mezzogiorno si trasformerà in un inferno dal quale liberarsi“. L'avvertimento arriva dal presidente della Svimez, Adriano Giannola, intervistato da La Repubblica. “La Costituzione dice che almeno scuola, sanità e mobilità devono essere garantiti con gli stessi standard su tutto il territorio nazionale. Invece, sotto il manto di questa apparente autonomia, alcune regioni vogliono cristallizzare privilegi e diritti differenziati“, dice Giannola. “Pensano, in questo modo, di tenersi al riparo dalla crisi, ma farebbero bene a guardare al resto d'Europa: si renderebbero conto che non hanno più alcun ruolo trainante. Credono di trovare le risorse nell'acquisizione del residuo fiscale, un'entità contabile che non esiste nella realtà: dimenticano la spesa che lo Stato eroga soprattutto a loro favore pagando gli interessi su un enorme debito pubblico destinato ad aumentare”.
L'attesa di Fontana e Zaia
Ad attendere la legge sull'autonomia sono i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia. Fontana rileva che “sull'autonomia noi il nostro lavoro l'abbiamo fatto. C'è un impegno preciso e sono convinto che verrà onorato. Le risorse sono le stesse cifre che lo Stato attribuisce attualmente per svolgere quei compiti che poi saranno di nostra competenza. Nell'accordo che è stato raggiunto con il Governo si prevede che nell'arco di 5 anni si passi dalla spesa storica ai costi standard. È questo l'unico modo per favorire l'efficienza“. Secondo Zaia l'autonomia è tutt'altro che un danno per il Mezzogiorno. “Il federalismo è centripeto, aggrega i Paesi. Mentre il centralismo è centrifugo, disgrega i Paesi – afferma -. E poi c'è chi è per l'equa divisione del malessere che vuole mummificare l'Italia. Ma questo Paese sprofonderà se non si dà una struttura e una logistica federalista“.