Un audio rubato o forse diffuso in modo consapevole, la location è forse un bar. La voce sembra essere quella di Rocco Casalino, portavoce 5stelle del presidente del Consiglio dei ministri, o di un suo imitatore, che per centoventi secondi lancia minacce al Ministero dell'Economia e scurrilità. “O ci trovano i 10 miliardi del c… per il reddito di cittadinanza, oppure dedicheremo il 2019 a far fuori tutti questi pezzi di m… del ministero dell'Economia”.
La vicenda
Il tema è lo scontro sulla manovra tra esponenti del M5s del governo e il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che predica prudenza nelle misure da adottare per far rispettare i conti. Il capo del dicastero viene però escluso da questa crociata dialettica attribuita a Casalino: “Ormai si è capito che Tria c'entra relativamente, ma al ministero c'è una serie di persone, lì da decenni, che proteggono il solito sistema e non ci fanno capire dove si possono trovare nel bilancio questi 10 miliardi del c…”. Che saranno mai quei pochi spiccioli, insiste il possibile Casalino, “non c'è nulla di straordinario” in quella cifra, quindi “questa resistenza fa capire che c'è qualcosa che non va”. Rivolgendosi a un probabile giornalista, gli consiglia di scrivere che, se il reddito di cittadinanza non si fa, “fonti parlamentari dei Cinque stelle giurano che per tutto il 2019 ci dedicheremo a far fuori una marea di gente del Mef. Non ce ne fregherà niente, sarà veramente una cosa coi coltelli”.
M5s: “Vero, nei ministeri c'è chi rema contro”
Che la persona in questione sia probabilmente Casalino lo testimonia un post sul blog del M5s, dal quale si legge: “Quello che è stato ripetuto per l'ennesima volta ai giornalisti De Angelis e Salvatori da Rocco Casalino è la linea del Movimento 5 Stelle detta e ridetta in tutte le salse. Nei ministeri c'è chi ci rema contro: uomini del Pd e di Berlusconi messi nei vari ingranaggi per contrastare il cambiamento, in particolare il reddito di cittadinanza che disintegrerà una volta per tutte il voto di scambio”.
Pd e Fi in coro: “Inaccettabile”
Si uniscono Pd e Forza Italia nel condannare l'audio. “Parole inaudite”, per il segretario del Pd Maurizio Martina. “Arroganza di potere” per Nicola Zingaretti. Raffaella Paita, Pd: “Adesso che i conti vengono al pettine e che le promesse più false della storia della politica non possono essere mantenute, da Palazzo Chigi parte la rappresaglia contro il ministroTria“. Per Michele Anzaldi Casalino deve ora essere lincenziato in quanto “ha violato in maniera grave e consapevole il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e gli Obblighi del dipendente”. Interviene anche il senatore forzista Maurizio Gasparri, per dire che “se un qualsiasi altro portavoce di governo avesse fatto quello che ha fatto Casalino sarebbe stato costretto alle dimissioni immediate. Minacce nei confronti dei dirigenti del Ministero del Tesoro diffuse con whatsapp sonori per far capire chi comanda. Una vergogna assoluta. Ma Conte e Tria possono tollerare, dopo questo episodio, che questo personaggio ricopra ancora questo incarico?”.