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Asse Gentiloni-Macron per “un’unione fiscale e monetaria” europea

Emmanuel Macron e Paolo Gentiloni lavoreranno insieme nella direzione di “un’unione fiscale e monetaria“: questo il proposito condiviso dai due leader, come detto dal premier al presidente francese, che lo ha accolto con un caloroso abbraccio nel cortile dell’Eliseo.

Gentiloni è il secondo capo di governo che il neo inquilino dell’Eliseo incontra dopo Angela Merkel a Berlino. Macron, fra le priorità, ha evocato “la creazione di un budget comune per la zona euro”. Subito dopo aver salutato “il caro amico” Paolo Gentiloni, e aver reso omaggio “al poliziotto e al militare” feriti a Milano giovedì scorso, Macron ha ammesso che “non abbiamo ascoltato abbastanza il grido di aiuto dell’Italia sulle regole sulla crisi dei migranti”. L’intesa citata da Gentiloni è stata al centro dei colloqui nella cena all’Eliseo – presenti anche i sottosegretari agli Affari Europei Sandro Gozi e Marielle de Sarnez – insieme all’imminente G7 di Taormina e a grandi temi come l’accordo sul clima.

Gentiloni ha parlato in particolare di lavorare insieme “su una politica monetaria europea che vada nella direzione di un’unione fiscale e monetaria, su regole comuni che l’Italia intende rispettare e che devono sempre incoraggiare la convergenza e non le differenze tra Paesi europei”. Alla cena non era presente la premiere dame, Brigitte. Qualche frizione, ancora una volta, con i giornalisti, che inizialmente erano stati esclusi dalla conferenza stampa (a parte quelli accreditati in pianta stabile all’Eliseo), e alla fine lasciati entrare dopo qualche insistenza.

“Conosco le sfide che l’Italia ha dovuto affrontare in tema di migrazioni – ha affermato Macron ricevendo il presidente del Consiglio – il mio auspicio è che si possa andare avanti per una vera riforma del diritto d’asilo e delle regole comuni per meglio proteggere gli Stati che sono più esposti a questa pressione migratoria“. Ma, ha proseguito, “voglio anche che insieme si possa progredire su un’agenda per proteggere meglio i nostri lavoratori“, a cominciare dalla direttiva Ue sui lavoratori distaccati. “L’Italia e la Francia – ha detto Gentiloni prima di entrare con Macron all’Eliseo per uil colloquio seguito dalla cena – sono Paesi talmente vicini e amici che non soltanto lavoreremo insieme, ma farlo sarà una gioia“.

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