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Arriva l'ok del Senato

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Il governo non è assolutamente a rischio”: è il commento a caldo del vicepremier Matteo Salvini dopo il voto di fiducia espresso dal Senato al decreto Sicurezza, arrivato con 163 voti favorevoli e 59 contrari. Per il ministro dell'Interno l'esecutivo “manterrà uno per uno tutti gli impegni presi con gli Italiani, punto. Con buon senso e umiltà, si risolve tutto”. Come annunciato, alla votazione non ha partecipato Forza Italia mentre Fratelli d'Italia hanno scelto di astenersi, come confermato in mattinata dalla leader Giorgia Meloni, secondo la quale FdI non è “sull'uscio della maggioranza ad aspettare che servano i nostri voti, abbiamo fatto una scelta, stiamo facendo una opposizione patriottica, sosteniamo il governo sulla migrazione ma non sulla politica economica. Non vogliamo strapuntini o poltrone”.

I dissidenti M5s

Deferimento al collegio dei probiviri, invece, per i dissidenti pentastellati che non hanno preso parte al voto, uscendo al momento della chiama o anche non presentandosi in aula. Alcuni dei contrari alla fiducia al dl proposto dal governo, pur dichiarandosi ancora sostenitori delle maggioranze, hanno esposto durante il dibattito il loro disaccordo sui conteunti del testo, da loro considerato lontano dai dettami del Movimento 5 stelle. In aula hanno parlato Paola Nugnes ed Elena Fattori ma anche Gregorio De Falco. A ogni modo, durante la dichiarazione di voto il capogruppo M5s Stefan Patuanelli ha perlopiù incentrato il suo discorso sui temi trattati nella Manovra, riservando lo spazio conclusivo al dl e al tema immigrazione, praticamente in corrispondenza con l'annuncio del voto a favore dei pentastellati.

Il “no” del Pd

Frontale l'attacco del Partito democratico, con il senatore Dario Parrini che ha parlato di “un testo illiberale e in tante parti incostituzionale perché ignora la lettera del Capo dello Stato che lo accompagnava e non rispetta la Costituzione in punti rilevanti quali il rispetto degli obblighi internazionali, la restrizione delle libertà personali, la questione della cittadinanza”. Per il senatore è impensabile “credere che ci sarà più sicurezza senza il rispetto delle libertà civili fondamentali. Se non c’è libertà non c’è sicurezza. Infine, è stato portato avanti da Lega e M5s con prove di arroganza inquietanti. La maggioranza non ha il diritto di svilire il ruolo del Parlamento e di scaricare i suoi contrasti sulle opposizioni. Per tutti questi motivi il Pd vota no”.

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