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Arriva la dichiarazione precompilata 2017: 800 milioni i dati dei contribuenti

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Trenta milioni di contribuenti hanno ricevuto le dichiarazioni dei redditi precompilate del 2017 che quest’anno contengono circa 800 milioni di informazioni. Con i molti dati già inseriti, il modulo informatico messo a punto dall’Agenzia delle Entrate diventa anche un memo “salva bonus” per i cittadini che hanno diritto a detrazioni e deduzioni, che troveranno i relativi campi già valorizzati e non dovranno fare altro che controllarli.

Le regole, che sono contenute in un provvedimento firmato dal direttore delle Entrate, Rossella Orlandi, hanno ottenuto il via libera del Garante della Privacy. Per gli italiani è il terzo appuntamento con questa dichiarazione semplificata, che via via si è arricchita di informazioni. Il capitolo più importante è quello delle spese sanitarie sostenute dai cittadini: ne saranno indicate per complessivi 29 miliardi e, in gran parte, si tradurranno in una detrazione del 19% per circa 53 milioni di italiani. Sono questi i dati base sui quali si potranno calcolare – e la precompilata lo fa automaticamente – gli sconti e gli abbattimenti delle imposte da pagare.

Ci sono così anche: 27,8 miliardi di bonifici bancari relativi agli incentivi per le ristrutturazioni, per gli acquisti di arredi e per le migliorie energetiche dei propri immobili; contributi previdenziali per 18,2 miliardi; interessi passivi per 10 miliardi relativi soprattutto alle rate per mutui prima casa. Ma ci sono anche le spese di ristrutturazione sostenute dagli amministratori di condominio – per complessivi 3,8 miliardi – e i contributi versati a colf e badanti per 694 milioni. E poi, le spese universitarie, quelle funebri e i premi assicurativi che danno diritti ad uno sconto Irpef.

I benefici della precompilata sono confermati sia per chi accetta direttamente online, senza modifiche, il proprio 730 precompilato sia per chi si rivolge a un Caf o a un intermediario: nel primo caso sono esclusi eventuali controlli documentali dell’Agenzia mentre nel secondo caso i cittadini non dovranno più conservare scontrini e ricevute delle spese poiché il Fisco li chiederà esclusivamente agli intermediari. Ovviamente per accedere alla precompilata è necessario essere in possesso delle credenziali a tutela della privacy: ma anche in questo caso la scelta è ampia, si va dal Pin dell’Agenzia delle Entrate al codice dispositivo dell’Inps fino allo Spid, cioè il Pin unico nazionale previsto dalla pubblica amministrazione.

Daniele Vice: