Il costo dell’Ape volontaria “è più basso rispetto a quello che circola sui giornali, anche se significativo”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, ai microfoni di Radio Anch’io, alla domanda se la rata di ammortamento del prestito si attesterà intorno al 6% per ogni anno d’anticipo. Quindi, ha spiegato, quando la flessibilità in uscita è legata a una scelta personale, e non a una necessità, avrà un costo ma “per i numeri veri occorre aspettare il combinato disposto della legge di Bilancio e dei provvedimenti attuativi, tra cui l’accordo quadro con banche e assicurazioni”.
Per quanto riguarda l’ottava salvaguardia per i cosiddetti esodati, “c’è un confronto aperto: tutte le risorse stanziate nel fondo vanno monitorate per poi essere reinvestite su quelle platee”. Alla fine del dibattito, ha aggiunto, “la legge di Bilancio tirerà le fila e senz’altro ci sarà un intervento che usa le risorse che ci sono per andare incontro a quelle platee. I primi approfondimenti ci dicono che ci sono delle risorse, ma prima di fare promesse serve capire la platea aggiuntiva”.
Sull’accordo governo-sindacati è intervenuta, sempre a Radio Anch’io, la segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan. “Per la prima volta dopo tanti anni invece di togliere si dà: 6 miliardi di euro sono sufficienti per partire, se l’economia cresce si dovranno avere risorse in più”. La leader della Cisl ha sottolineato due punti: “non si dividono le generazioni che potranno beneficiare della ricongiunzione gratuita e si ripristina un criterio buttato via con la legge Fornero, ovvero che non tutti i lavori sono uguali e neppure lo stato di salute è lo stesso”. Con le nuove regole, ha sottolineato Furlan, “i lavoratori che oggi dovrebbero lavorare fino a 67 anni su impalcature anche a 50 metri di altezza potranno andare in pensione prima: per loro il prestito pensionistico sarà a carico dello Stato”.