All’Ape agevolata potranno accedere disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività faticose purché abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi. Lo riferisce il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti uscendo dall’incontro di oggi con il governo. Per queste categorie il costo dell’anticipo pensionistico, attraverso un reddito ponte, sarà a carico dello stato.
Per accedere anticipo pensionistico bisognerà avere almeno 30 anni di contributi se disoccupati e 35 se si è lavoratori attivi. Proietti ha spiegato che su questi livelli minimi il sindacato sta ancora discutendo per cercare di abbassarli. Potranno usufruirne anche i lavoratori precoci con 41 anni di contributi, ovvero quelli che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni se disoccupati o se parte delle categorie previste per l’Ape social (lavoratori edili, maestre d’infanzia, alcune categorie di infermieri, etc). In sostanza questi lavoratori potranno andare in pensione prima di aver raggiunto i 63 anni di età, limite previsto per l’accesso all’Ape agevolata. Il governo – ha aggiunto Proietti – ha anche confermato l’intenzione di togliere la penalizzazione (che sarebbe dovuta tornare nel 2019) per chi va in pensione prima dei 62 anni.
La rata di restituzione del prestito in caso di di Ape volontario sarà pari a circa 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione. Proietti ha spiegato che il governo stanzierà delle risorse per questa misura, dato che il 4,5% annuo non copre il costo degli interessi dell’assicurazione e di una parte del capitale del prestito pensionistico, che sarà restituito in 20 anni una volta che il lavoratore sarà andato in pensione.