Tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra i rapporti sono di nuovo ai minimi termini. Gli alfaniani cercano di tamponare una possibile emorragie di parlamentari in direzione azzurra. In questi giorni il conflitto tra le due ex costole del Pdl ha raggiunto un picco massimo di tensione. Sul punto è intervenuto il ministro Lupi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“Non ho paura di smottamenti, di fughe o di abbandoni – ha detto il ministro dei Trasporti- sono convinto che tra una proposta che non ha futuro, e una avventura che è un grande sogno per il futuro, tutti sapranno cosa scegliere”. Lupi lo sottolinea con una vena di rammarico: il progetto di ricostruire una grande casa dei moderati sembra destinata a essere messa da parte. “Purtroppo in Fi non imparano dagli errori – ha spiegato il rappresentante di Ncd- come un anno fa, tornano ad estremizzare la loro posizione, stavolta facendo vincere il livore. Constato che questa decisione di bruciare i ponti con noi – ha proseguito- dicendo no alla proposta di ricostruire il fronte moderato, rischia di ridurli ad una minoranza sempre più estremistica. Sono segnali di fine impero: bruciare la città che si è costruita è sempre molto triste”.
Forza Italia, in questo momento, sembra destinata a riallacciare i rapporti con la Lega. “In questo modo – ha sottolineato Lupi – si relega Fi alla sconfitta elettorale e si mette il partito a rimorchio di Salvini, rinunciando ad essere il baricentro di una coalizione che aveva nella sussidiarietà, nella libertà, nelle battaglie comuni di laici e cattolici, ad esempio la difesa della famiglia, la sua ragion d’essere.