Ha tremato ancora, nella notte, la terra vicino ad Amatrice. A quasi un anno di distanza dal sisma che ha raso al suolo, lo scorso 24 agosto, il centro laziale e i suoi paesi limitrofi, un nuovo terremoto, di magnitudo 4.2, ha messo in allarme gli occupanti delle tende dove hanno trovato rifugio coloro che, 11 mesi fa, riuscirono a scampare al disastro, e anche le persone che hanno trovato posto nelle nuove abitazioni messe a disposizione dal piano di intervento. Gli abitanti, ridestati alle 4.13 del mattino dal movimento tellurico, si sono immediatamente riversati per le strade ma, almeno per ora, dalla Protezione civile hanno fatto sapere che nessun danno è stato provocato a cose e persone.
Lo sciame sismico
L’epicentro, secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), è stato registrato a circa 8 chilometri da Amatrice, a soli da 3 dalla cittadina di Campotosto, in provincia de L’Aquila. La scossa è stata chiaramente avvertita anche a Rieti e, a partire dal primo sisma delle 4 del mattino, si sono via via susseguiti nuovi movimenti endogeni, per uno sciame sismico che ha fatto registrare altre due scosse di magnitudo inferiore (2.4 e 1.4) a distanza di pochissimi minuti. Al momento, la Sala situazione Italia del Dipartimento è in contatto costante con le strutture locali del Sistema nazionale di Protezione civile, per effettuare le verifiche del caso e riscontrare eventuali danni strutturali.
Scossa in Veneto
E’ stata una notte di paura per la Penisola, memore delle devastazioni dei terremoti dei mesi scorsi e già alle prese con un sisma di magnitudo 3.6 nella zona della sponda veneta del Lago di Garda, distintamente avvertito fino a Verona nella serata del 21 luglio. L’epicentro è stato registrato nell’area di San Zeno di Montagna, nella provincia scaligera, a una profondità di appena 4 chilometri, il che ha fatto sì che il terremoto fosse distintamente avvertito anche in zone più distanti, come lo stesso capoluogo. Uno spettro, quello del sisma, che è tornato a far sentire la sua presenza e, ancora una volta, a segnalare un’intensa attività tellurica in atto nel sottosuolo del nostro Paese.