Si pensa spesso al problema della gestione dell'immigrazione, ma il rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno serve a rivolgere attenzione anche ai numeri enormi dell'emigrazione degli italiani. Il motivo della fuga dal Sud Italia ĆØ legato alla mancanza di lavoro. Del resto – si legge nel documento – ilĀ numero di famiglieĀ meridionali con tutti i componenti in cerca di occupazione ĆØĀ raddoppiato tra il 2010 e il 2018, da 362mila a 600mila (nelĀ Centro-Nord sono 470 mila). Il numero di famiglie senza alcunĀ occupato ĆØ cresciuto anche nel 2016 e nel 2017, in media del 2%Ā all'anno, nonostante la crescita dell'occupazione complessiva, aĀ conferma del consolidarsi di aree di esclusione all'interno delĀ Mezzogiorno, concentrate prevalentemente nelle grandi periferieĀ urbane. Si tratta di sacche di crescente emarginazione e degradoĀ sociale, che scontano anche la debolezza dei servizi pubbliciĀ nelle aree periferiche. Allarme poi sui cosiddetti “working poors”, ossia coloro che ricevono una retribuzione talmente bassa, che non escono uscire dalla condizione di povertĆ .
L'emigrazione
Le difficoltĆ a trovare una collocazione professionale nella propria terra, spinge sempre piĆ¹ giovani a cercare fortuna altrove. Ecco allora cheĀ negli ultimi 16 anni hanno lasciato il Mezzogiorno 1 milione e 883 mila residenti di cui la metĆ Ā giovani di etĆ Ā compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati, il 16% dei quali si ĆØĀ trasferito all'estero. E quasi 800 mila non sono tornati. Si fa sentire, e di molto, il fenomeno della “fuga dei cervelli”.Ā A questo si aggiunge, secondo l'istituto, il fatto che il Mezzogiorno d'Italia si sta svuotando sfatando cosƬĀ la leggenda secondo cui il numero degli immigrati al Sud sia in aumento. La tendenza ĆØĀ comunque nazionale. Numeri alla mano, nel 2017 la popolazione italiana ammonta a 60 milioni e 660 mila unitĆ , in ulteriore calo di quasi 106 mila unitĆ . “E' come se sparisse da un anno all'altro una cittĆ Ā italiana di medie dimensioni” osserva loĀ Svimez.