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Allarme di “Antigone” sulle carceri italiane: 3 mila detenuti in più rispetto al 2016

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Aumenta considerevolmente il numero dei detenuti nelle carceri italiani. Il preoccupante dato è stato evidenziato dall’Associazione “Antigone” e riportato alla Camera dei Deputati: sarebbero 56.817 i reclusi, quasi 3 mila in più (2.967) rispetto allo stesso periodo dell’anno 2016, con un tasso di sovraffollamento di addirittura il 113,2%. Secondo l’associazione, l’attuale tasso di crescita (3 mila detenuti in più all’anno) porterebbe a una situazione di assoluta emergenza da qui al 2020, la medesima riscontrata nel 2010, al netto di un sistema carcerario in condizioni di stabilità: 50.241 posti al 30 giugno 2017 a fronte dei 49.659.

Dati per regione

Analizzando i dati nel dettaglio, “Antigone” ha specificato la provenienza geografica dei detenuti presenti nel sistema carcerario del nostro Paese e di origini italiane: 5.473 fra i detenuti italiani sono nati nelle 7 regioni del Nord, 10.029 sono di origine campana, 7.253 vengono dalla Sicilia, 4.179 dalla Puglia, 3.669 dalla Calabria, 2.644 dal Lazio, con i soli cali che riguardano i reclusi originari della Basilicata, del Friuli-Venezia Giulia e della Valle d’Aosta. Per quanto riguarda le detenute di sesso femminile, l’associazione ha evidenziato la presenza di 2.285, il 4,2% del totale della popolazione detenuta: 49 sono quelle madri che vivono in carcere con 58 bimbi sotto i 3 anni di età. I figli dei detenuti che vivono fuori dal carcere sono invece 24.795, di cui 5.449 stranieri.

I reati

Per quanto riguarda i motivi causa della detenzione, “Antigone” ha rilevato che a essere commessi sono perlopiù reati contro il patrimonio (31.883 persone sono detenute anche per questo motivo, fra le quali 8.929 straniere), contro la persona (22.609, di cui 7.006 stranieri), violazione della legge sulle droghe (19.752 di cui 7.386 stranieri), di quella sulle armi (10.072), reati contro la pubblica amministrazione (7.854), associazione a delinquere di stampo mafioso (7.048, di cui 95 stranieri). L’associazione ha fornito dati relativi anche ai detenuti in possesso di un titolo di studio universitario, i quali sarebbero circa l’1% del totale.

Nazionalità e processi

Per quanto riguarda i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane, essi rappresentano il 34,1% del totale della popolazione carceraria, percentuale in leggero aumento rispetto allo scorso anno (in calo del 3,3% rispetto al 2007, quando si attestava al 37,48%). Le comunità straniere più rappresentate sono quella marocchina (18,5% degli stranieri in carcere), romena (14,1%) e albanese (13,4%), per le quali il tasso di custodie cautelari raggiunge il 41,4% contro il 32,5% degli italiani. Nel primo semestre del 2017 sono entrati in carcere complessivamente 25.144 persone, di cui gli stranieri sono il 45,8%.Dal 1992 ad oggi 25mila casi di ingiusta detenzione sono costati 630 milioni di euro. A proposito dei processi penali, “Antigone” ha rilevato che, al 31 marzo scorso, quelli pendenti erano 1.547.630 (rispetto ai 1.446.448 di dieci anni prima): “Più che intervenire sull’allungamento dei tempi di prescrizione – spiega l’associazione – bisognerebbe ridurre il numero di reati con una massiccia depenalizzazione, a partire dalla questione droghe. Ciò, liberando energie e risorse umane, aiuterebbe il contrasto alla criminalità organizzata e ai crimini dei potenti”.

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