Salta la mediazione su Alitalia e i sindacati si preparano a proclamare una giornata di sciopero per il 23 febbraio.Ā La procedura di raffreddamento della vertenza aperta l’11 gennaio scorso, aveva giĆ registrato un primo flop nella riunione in sede aziendale del 20 gennaio. OraĀ si ĆØ concluso negativamente anche il secondo passaggio al Ministero del Lavoro: le parti “si sono ampiamente confrontate” sulle motivazioni per cui i sindacati intendono proclamare lo sciopero (Piano industriale, disdetta del contratto, violazione del contratto e degli accordi) ma “all’esito dell’incontro il Ministero, sentite le parti, ha registrato l’impossibilitĆ di pervenire ad una soluzione conciliativa e le invita a ridurre al minimo i disagi per l’utenza”.
A questo punto Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta procederanno con la proclamazione dello stop che, con molta probabilitĆ verrĆ calendarizzato il 23 febbraio, quando ĆØ giĆ in programma lo stop di quattro ore del trasporto aereo proclamato dai sindacati di categoria. Per quella stessa giornata sono giĆ in programma due scioperi di 24 ore del personale Alitalia, uno proclamato dal Cub trasporti e l’altro (solo del personale navigante) proclamato da Anpac, Anpav e Usb.
Intanto il numero uno di Ryanair torna in pressing su Alitalia. O’Leary, che il 13 dicembre scorso ha incontrato a Roma l’ad Cramer Ball offrendogli una collaborazione per il “feederaggio”, oggi ĆØ tornato a ribadire la propria disponibilitĆ , a patto perĆ² che l’aviolinea italiana abbandoni Air France: “Nella situazione in cui si trova ĆØ difficile che possa cooperare con noi, prima deve liberarsi dai vincoli con Air France“. Alitalia nel frattempo, sollecitata ancora una volta da Delrio per un piano industriale “di rilancio”, sta studiando due diversi modelli di business, uno per il lungo raggio ed uno sul breve e medio: e per quest’ultimo, in particolare, sono circolate due ipotesi, oltre alla creazione di un proprio ramo low cost, anche la possibile cessione di questa attivitĆ a Ryanair o Easyjet.