Ancora due decreti di espulsione firmati dal ministero dell’interno Angelino Alfano. Il titolare del Viminale ha dichiarato che si tratta di un cittadino albanese, presidente del centro islamico di Ferrara, per cui è stato disposto un decreto di allontanamento dall’Italia per “motivi di sicurezza dello Stato”.
L’uomo, secondo quanto riferito da Alfano, “svolgeva un’attività di proselitismo rivolta a fedeli con un linguaggio denso di tratti di fanatismo e consultava online, freneticamente, siti con contenuti riferibili allo Stato Islamico, dimostrando una chiara insofferenza nei confronti della cultura occidentale e un forte astio contro i Paesi sostenitori della coalizione internazionale. Il nostro lavoro di prevenzione riveste una grande importanza nel contrasto al terrorismo. Proseguiamo, quindi, su questa strada perché la prevenzione è uno degli strumenti essenziali per diminuire il livello di rischio nel nostro Paese”.
Dopo accurate indagini, è risultato che il cittadino albanese residente a Ferrara, “aveva assunto la presidenza del centro di cultura islamica del capoluogo estense con lo scopo di favorire la diffusione di una pratica religiosa particolarmente rigorosa”.
L’altra espulsione, invece, riguarda un tunisino – fermato e poi espulso – autore di molte chiamate anonime in cui annunciava le sue intenzioni di entrare nel tribunale della città armato e di dare vita ad un conflitto a fuoco con i militari che sono di stanza all’esterno del Palazzo di Giustizia.