La maggioranza di governo ha raggiunto l’accordo sul contenuto del ddl anticorruzione. La notizia, prima trapelata da fonti interne al ministero della Giustizia, è stata poi confermata dal Guardasigilli, Andrea Orlando, che in mattinata ha partecipato al vertice nel quale è stata trovata l’intesa. “Andremo avanti velocemente – ha detto il ministro – Mi auguro che anche Sel, M5S ed Fi valutino serenamente”. Il viceministro Enrico Costa è entrato più nel dettaglio spiegando che il testo base resterà “il ddl Grasso”.
Diverse le misure per combattere il fenomeno, si va dall’estensione del regime delle sanzioni penali stabilite per il pubblico ufficiale all’incaricato di pubblico esercizio all’armonizzazione delle pene tra i casi di corruzione propria, induzione e messa a libro paga, con riflessi sulle pene accessorie. Saranno anche previsti premi per chi collabora e verrà contenuta l’area di non punibilità per il falso in bilancio mantenendo il principio della dimensione dell’impresa e della rilevanza del fatto; falso in bilancio sempre perseguibile d’ufficio.
I tempi di approvazione del provvedimento dovrebbero essere piuttosto rapidi. Rosaria Capacchione, segretario della commissione Giustizia di palazzo Madama, ha ipotizzato che la partita in commissione potrà chiudersi già la prossima settimana. Il gruppo di lavoro a palazzo Madama, secondo quanto si è appreso per martedì e ha come ordine del giorno proprio il testo anti-corruzione.