E'bagarre continua all'interno della maggioranza che, dopo lo slittamento del Cdm che avrebbe dovuto definire i decreti su Sicurezza e Famiglia, sposta l'attenzione sui possibili scenari del dopo voto, visto che il Consiglio andrà ormai a svolgersi quando gli esiti delle Europee saranno ormai ben chiari. Su questo punto, il vicepremier Matteo Salvini è stato categorico: se la Lega uscirà vincitrice, automaticamente la priorità diventerà la flat tax, o meglio, la riduzione delle tasse: “Se la Lega sarà il primo partito in Italia – ha detto a 'RadioAnch'io' – non chiedo mezza poltrona in più, c’è un contratto. Se saremo primi anche in Europa avremo più forza per difendere gli interessi italiani e ovviamente le tematiche italiane, la riduzione fiscale sarà la priorità. Abbassare le tasse come c’è scritto nel contratto di governo, una tassa unica per le famiglie e le imprese per far correre l’Italia”.
Abuso d'ufficio
Nessun eventuale rimpasto dunque, come era stato ipotizzato al ministro dell'Interno. Al momento, però, il clima di questa campagna elettorale ormai agli sgoccioli continua a essere caldo e ad alimentare il dibattito all'interno del governo. Ultimo, in questo senso, lo scambio tra Salvini e Di Maio sull'abuso di ufficio: il capo del Viminale, nell'ospitata a “Porta a Porta”, aveva detto di non poter “bloccare 8000 sindaci per la paura che uno possa essere indagato. Ci sono sindaci che non firmano niente per paura di essere indagati”, lasciando intendere che, come effetto collaterale di tale reato, anche se presunto, è un notevole rallentamento delle varie procedure. Un tema sul quale, invece, il collega Di Maio non vuole sentir ragione: “Chi vuole proporne l’abolizione dell’abuso d’ufficio troverà un muro nel M5s”. E ancora: “Se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Non è togliendo un reato che sistemi le cose. Il prossimo passo quale sarà? Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno str…e!”.
Dl Famiglie
Piuttosto, il vicepremier pentastellato punta ad accelerare sul dl famiglie affermando, in risposta ai rilievi del ministro Tria sull'avanzo del reddito di cittadinanza, di “non poter aspettare dicembre” e che è stato creato un fondo nel quale “ogni 4 mesi ci mettiamo i soldi non spesi: abbiamo calcolato 1 miliardo a fine anno”.