Si ferma la pesce in agosto, mentre sempre piĆ¹ prodotti ittici a rischio vengono importati dallāestero.Ā Negli ultimi 25 anni, mentre la nostra flotta peschereccia perdeva progressivamente pezzi, passando da oltre 18 mila a circa 12.500 imbarcazioni, e i posti di lavoro calavano di 18 mila unitĆ , le importazioni crescevano di pari passo con lāaumento del consumo di pesce (che oggi si attesta a 28,9 kg pro capite), lievitando allāattuale 79%, riferisceĀ La Stampa.
Stop ai pescherecci
Stop al pesce fresco a tavola per l'avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attivitĆ della flotta italiana lungo l'Adriatico, comunica Coldiretti Impresapesca riguardo al provvedimento per risparmiare le risorse del mare scattatoĀ Ā in occasione dell'Overshoot day, il giorno in cui l'uomo ha giĆ utilizzato tutte le risorse naturali che la Terra puĆ² rigenerare nell'intero 2019. Il fermo pesca, evidenzia lāAnsa, bloccherĆ Ā Ā le attivitĆ dei pescherecci fino al 27 agosto dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, dall'Emilia Romagna fino a parte delle Marche e della Puglia. Il blocco inizialmente va da Trieste ad Ancona e da Bari a Manfredonia, mentre lungo l'Adriatico nel tratto da San Benedetto e Termoli le attivitĆ si fermeranno il 15 agosto (fino al 13 settembre). Per quanto riguarda il Tirreno lo stop scatterĆ da Brindisi a Roma dal 9 settembre all'8 ottobre e da Civitavecchia a Imperia dal 16 settembre al 15 ottobre, precisa lāAnsa. Per Sicilia e Sardegna sarĆ , invece, fissato per un mese tra agosto e ottobre su indicazione delle Regioni. āLa novitĆ di quest'anno ĆØ che in aggiunta ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di blocco che vanno da 7 a 17 giorni, a seconda dalla zona di pesca alla quale sono iscritti – puntualizza Coldiretti Impresapesca -. Le giornate di stop saranno decise direttamente dai pescatori che dovranno darne comunicazione scritta entro le ore 9 del giorno stesso.
I pericoli per il consumatore
L'intero ammontare delle giornate aggiuntive dovrĆ essere obbligatoriamente effettuato entro il 31 dicembre 2019ā. In un Paese come l'Italia che importa dall'estero 8 pesci su 10, nei territori interessati dal fermo biologico aumenta peraltro anche il rischio, avverte Impresapesca Coldiretti, di ritrovarsi nel piatto prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non ĆØ in atto il fermo. “Occorre garantire la trasparenza dell'informazione ai consumatori dal mare alla tavola estendendo l'obbligo dell'indicazione di origine anche ai menu dei ristoranti con una vera e propria ācarta del pesce2ā”, dichiara allāAnsa il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
I numeri del comparto
IlĀ pesce pescato nei mari italiani raggiunge la quota diĀ 180mila tonnellate. Pesce importato in Italia: 1.069.343 compresi pesci congelati, essiccati e preparazioni.Ā Ā Ā Pesce fresco importato: 240mila tonnellate.Ā Importazioni di pesce nel 1985: 27% Importazioni oggi:79%.Ā La flotta peschereccia italiana conta 12 mila imbarcazioni. Lavoratori imbarcati: 27mila. Lavoratori a terra: 100mila.Ā Rispetto ai consumi pro capite di pesce, lāItalia ĆØ allāottavo posto in Europa.Ā Gli italiani consumano in media 28,9 kg lāanno.Ā Siamo preceduti daĀ PortogalloĀ (55,3 kg),Ā SpagnaĀ (46,2 kg),Ā LituaniaĀ (44,7 kg),Ā FranciaĀ (34,4 kg),Ā SveziaĀ (33,2 kg),Ā LussemburgoĀ (33,1 kg) eĀ MaltaĀ (32 kg).Ā Ā I primi 5 paesi sopra elencati consumano da soli un terzo di tutto il pesce pescato e allevato in Europa. La media per ogni cittadino europeo ĆØ di 22,7 kg di pesce lāanno. La media per ogni cittadino europeo ĆØ di 22,7 kg di pesce lāanno.