La voce degli ultimi

venerdƬ 8 Novembre 2024
14.1 C
CittĆ  del Vaticano

La voce degli ultimi

venerdƬ 8 Novembre 2024

A Bologna il G7 sull’ambiente. Galletti: “Accordo di Parigi irreversibile”

A conclusione della primaĀ giornataĀ del G7 sull’ambiente in corso di svolgimento a Bologna,Ā il ministro Gian Luca Galletti, guardasigilli proprio per l’Ambiente, ha tirato le somme di quanto ĆØ stato detto e fatto durante l’assemblea dei Paesi mettendo in chiaro un dato imprescindibile: “Per quanto riguarda l’Italia e laĀ stragrande maggioranza dei Paesi l’accordo di Parigi ĆØ irreversibile e non negoziabile”. Il riferimento ĆØ alla presenza-lampo di Scott Pruitt, funzionario statunitense nonchĆ© direttore dell’Epa, arrivato a Bologna ma ripartito immediatamente a causa di altri impegni ma, soprattutto, alla posizione degli Stati Uniti in merito agli Accordi, espressa piuttosto chiaramenteĀ con l’uscita dai termini decisa dal presidente Donald Trump, con l’intento di procedere a una rinegoziazione.

La linea d’azione

Galletti, perĆ², ĆØ tutt’altro che favorevole all’ipotesi di una rivisitazione e, come lui, molti altri dei partecipanti ai lavori dell’assemblea che chiuderĆ  al termine della seconda giornata: “Abbiamo preso atto della posizione degli Stati Uniti che vogliono continuare la politica di riduzione della CO2 anche fuori l’accordo di Parigi. E perĀ quello che rappresentano nel mondo vogliamo mantenere il filoĀ del dialogo, continuare il dibattito. Questo puĆ² essere ilĀ risultato del G7″. Sulla questione obiettivi, perĆ², il punto di vista resta divergente: “FuoriĀ dall’Accordo non ci sono gli strumenti per raggiungereĀ gli obiettivi. PerĀ combattere il cambiamento climatico ci vuole omogeneitĆ ”. E, proprio le tematiche del riscaldamento globale e dell’effetto serra sono state al centro del dibattito, poichĆ© ĆØ proprio dal vertice bolognese che ĆØ possibile “programmare un futuro sostenibile”.

Galletti: “Ministeri parte attiva”

Questo perchĆ©, come spiegato ancora dal Ministro, i Paesi “hanno un ruolo e responsabilitĆ  cruciali verso le proprie opinioni pubbliche, verso i Paesi meno sviluppati o in via di sviluppo, verso il pianeta. Sono accomunati anche da sistemi democratici e di mercato piĆ¹ aperti e rispettosi dei diritti ambientali… Dobbiamo far sƬ che i ministeri dell’Ambiente siano parte attiva e integrante della politica economica. Sono i temi della riforma fiscale ecologica, del ruolo delle banche multilaterali di sviluppo, della finanza sostenibile al servizio del sistema economico e dell’ambiente”. A ogni modo c’ĆØ chi, come il ministro giapponese Yamamoto, si discosta dal considerare scettica la visione statunitense: “Si ĆØ dimostrato interessato alla riduzione delle emissioni di gas serra. Era il suo primo summit, quindi era molto prudente”, ha detto riferendosi alla breve permanenza di Pruitt. D’altro canto, il segretarioĀ delle Nazioni unite per il clima, Erik Solheim, ha dichiarato che “ilĀ principale risultato di questo summit ĆØ stata l’assoluta determinazione da parte di tutte le sei nazioni di andare avanti nell’azione sul clima, qualsiasiĀ cosa accada nella Casa Bianca”. I lavori proseguiranno domani ma, a questo punto, la linea d’azione sembra essere tracciata: il cambiamento e l’emergenza climatica al centro, Stati Uniti o meno.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario