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70 anni di Abarth, la nascita di un brand

Il mito dello Scorpione compie 70 anni. “Il marchio è Abarth, uno dei più conosciuti al mondo, con una community di oltre 110mila fan e più di 70 club in Europa, e il record di vendite nel 2018 (quasi 25mila unità)”, riferisce l’Agi  raccontando l’intitolazione di una strada di Torino al suo fondatore, nel 40° della sua morte, Carlo Abarth: l'uomo che per primo intuisce le potenzialità dell'elaborazione e del technical upgrade su auto di normale produzione. Ed è proprio a Torino che Abarth, austriaco di nascita e italiano d'adozione, nel 1949 inizia la sua carriera alla Cisitalia e sempre qui, insieme al pilota Guido Scagliarini, apre la prima sede della sua azienda, la Abarth & C. A 70 anni dalla nascita del marchio dello Scorpione, Torino dedica una strada a Carlo Abarth. Per il suo futuro, anche in considerazione dell’imminente arrivo della Fiat 500 Elettrica che debutterà sul mercato nel corso del 2020, il marchio Abarth potrebbe puntare sul settore delle auto elettriche sportive, una nicchia del mercato delle sportive che, nel corso dei prossimi anni, potrebbe registrare una considerevole crescita. Il 2020, “soprattutto per il marchio Fiat, sarà un anno di grandi sfide”, osserva Luca Napolitano, capo di Emea Fiat e Abarth Brands. Il lancio della nuova Fiat 500 elettrica è “un appuntamento molto importante, uno dei più importanti per tutto il gruppo Fca”, perché “con quest’auto entriamo in un settore di mercato che finalmente diventa interessante, se pensiamo che da gennaio a settembre in Europa sono state vendute già 600 mila vetture elettriche: se c’è un momento giusto per mettere il piede dentro è proprio questo”. Per il 2020, oltre alla nuova 500 elettrica, il piano industriale prevede l’arrivo delle Jeep Renegade e Compass ibride. Quindi “tre vetture in un solo anno: ciò fa capire quanto il gruppo sia impegnato in questa direzione e il mercato dell’elettrico si renderà sempre più interessante di pari passo con lo sviluppo delle infrastrutture”.

Premi e record

Lo scorso marzo lo Scorpione si è aggiudicato la vittoria assoluta nella categoria “Design” relativa a tutte le classi di vetture. A questo primato si aggiungono due conferme nella stessa classe: Abarth 595 e Abarth 695 sono le migliori “Mini cars”, così come Abarth 124 spider è riuscita a ripetere la vittoria dello scorso anno nella classe “Cabrio fino a 50mila euro, secondo i lettori della rivista specializzata Auto Bild. Giunta all'ottava edizione, il concorso “The best brands 2019” di Auto Bild ha coinvolto i lettori della rivista cartacea e delle edizioni online che hanno espresso i motivi alla base delle loro scelte di acquisto nei settori automobili, accessori, ricambi e servizi. Tra le vetture sono stati valutati 38 grandi marchi in 14 classi di modello, dall'auto più piccola passando per le cabriolet fino ai Suv, secondo alcuni criteri di valutazione in termini di design, qualità, rapporto qualità/prezzo, immagine e servizio.

L’origine del mito

Nel corso della cerimonia, che si è svolta la mattina del 24 nel capoluogo piemontese alla presenza di Luca Napolitano, responsabile Emea Fiat and Abarth brand, di Roberto Giolito, responsabile di Fca Heritage e delle autorità cittadine, è stata svelata la targa che dà il nome al tratto di strada compreso tra corso Orbassano e via Plava, dove attualmente sorgono il quartier generale della Casa dello Scorpione e l’Heritage Hub, che custodisce alcune tra le più importanti vetture prodotte dall’Abarth nella sua storia. “Abarth quest’anno festeggia il 70° anniversario e l’intitolazione di una strada di Torino al suo fondatore Carlo Abarth è sicuramente il miglior modo per chiudere un anno di record e di festeggiamenti”, ha sottolineato Luca Napolitano ringraziando  la città di Torino “per questo riconoscimento a colui che ha rivoluzionato il mondo dell’automobile sportiva attraverso intuizioni geniali ed elaborazioni uniche”. “L'onore tributato dal Comune di Torino a Carlo Abarth oggi è particolarmente significativo, proprio perché è a Torino che l'austriaco Abarth ha realizzato il suo sogno, immerso in una comunità prolifica e ricca di esperienze nel saper fare automobili”, aggiunge Giolito. La community Abarth attualmente conta oltre 110.000 fan e più di 70 club in Europa. “In una società come la nostra che vede l’automobile come uno dei veicoli maggiormente utilizzato per il trasporto privato – dichiara all’Adnkronos il presidente del Consiglio comunale, Francesco Sicari – il marchio Abarth rappresenta qualcosa di più, un vero e proprio carattere distintivo. Non sta a me fare ipotesi su quello che sarà il futuro della mobilità ma sta a me unire il nome di Carlo Abarth con Torino, una città che dall’industria automobilistica ha per decenni ottenuto molto, con l’auspicio che possa ottenere ancora in futuro, magari sotto il segno dello Scorpione”.

Storia di un successo internazionale

“È in quegli anni che nasce un sodalizio indissolubile con Fiat: la prima vettura dello Scorpione è una 204 A, derivata da una Fiat 1100, che ha scritto una pagina memorabile nella storia dell'auto, quando il 10 aprile 1950 Tazio Nuvolari vince la sua ultima gara, la Palermo-Monte Pellegrino – evidenzia l’Agi -. Sempre a Torino, il 4 luglio del 1957, viene presentata la Fiat 500. Carlo Abarth se ne innamora convincendosi che, con alcune elaborazioni, sarebbe potuta diventare estremamente performante. Nascono così le prime Fiat-Abarth 595 che cominciano a vincere su tutti i circuiti e, al tempo stesso, le famose “cassette di trasformazione Abarth” per elaborare i “cinquini” diventano l'oggetto del desiderio del grande pubblico”. Sono gli anni Sessanta il periodo d'oro per Abarth che, per far fronte alla crescente richiesta, decide di spostare la produzione in una nuova fabbrica sempre nel capoluogo piemontese. Da allora la storia dello Scorpione è fatta di successi industriali e sportivi: 10 record del mondo, 133 record internazionali, più di 10mila vittorie su pista. Il mito cresce sempre più, entrando persino nel linguaggio comune.

Nuovi modelli a ritmo incessante

Dal 1971 Abarth diventa a tutti gli effetti di proprietà del Gruppo Fiat e la memoria va alle Fiat 124 Abarth, 131 Abarth e Ritmo Abarth- ricostruisce l’Agi-. Nel 2008, il rilancio del marchio, attraverso una nuova linea che nasce per far sognare tutti gli amanti dell'automobilismo sportivo, come dimostrano i modelli Abarth Grande Punto (2007) e Abarth 500 (2008), oltre ai kit prestazionali per ciascuna vettura e alle versioni da gara Abarth Grande Punto Rally Super 2000 e Abarth 500 Assetto Corse”. Da allora i modelli si sono succeduti a ritmo incessante: dall'Abarth 695 Tributo Ferrari (2010) all'Abarth 595 Yamaha Factory Racing (2015), dall'Abarth 695 Biposto Record (2015) all'Abarth 695 Rivale (2017), dall'Abarth 124 spider (lanciata nel 2016), all'Abarth 124 GT e alla nuova gamma Abarth 595 (entrambe nel 2018). E oggi la leggenda dello Scorpione continua con la gamma Abarth “70° Anniversario” declinata sui modelli Abarth 595 e Abarth 124, oltre alle nuovissime Abarth 595 esseesse e Abarth 124 Rally Tribute. “Il 2019 è stato un grande anno per noi – spiega all’Agi Luca Napolitano, capo di Emea Fiat and Abarth brand – volevamo iniziarlo come Carlo Abarth avrebbe voluto, con record e vittorie. Abbiamo fatto il record delle vendite perché il 2018 si è chiuso con quasi 25mila unità, record storico per la nostra marca e poi vittorie nei rally, perché la 124 Rally ha portato a casa il campionato europeo e il campionato del mondo della categoria R-Gt. Inoltre, abbiamo lanciato una gamma dedicata al 70° anniversario, abbiamo ripreso un logo storico dell'Abarth, che è la esseesse, e abbiamo appena lanciato la 695 70 Anniversario in 1949 esemplari, sarà la vettura preda di tutti i collezionisti”.

Il momento più emozionante

Aggiunge Luca Napolitano: “Abbiamo appena chiuso a Milano gli Abarth Days, più di 5mila persone sono arrivate da tutta Europa per venire a festeggiare con noi. Oggi è il momento più emozionante, il Comune di Torino ha deciso di dedicare una via alla memoria del nostro fondatore, a dimostrazione di quanto la città sia legata alla nostra storia”. Precisa all’Agi Roberto Giolito, capo di  FCA Heritage: L'onore tributato dal Comune di Torino a Carlo Abarth oggi è particolarmente significativo, proprio perché è a Torino che l'austriaco Abarth ha realizzato il suo sogno, immerso in una comunità e prolifica e ricca di esperienze nel saper fare automobili”. Così, Annaliase Abarth, moglie di Carlo racconta all’Agi di sognare “un museo dedicato a Carlo Abarth. Lavoro su questo progetto lo sogno a Torino, certo si potrebbe fare anche a Vienna, ma Torino è la città più adatta, qui c'è la sua storia e il suo lavoro”.

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