Da oggi 6 novembre fino al prossimo 3 dicembre in Italia entra in vigore il nuovo Dpcm. Una nazione divisa in zone rosse, arancioni e gialle, con divieti, limiti, regole e deroghe che tornano, insieme all’autocertificazione.
Tra le regioni in zona rossa ci sono Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria, in zona arancione Puglia e Sicilia, mentre in zona gialla ci sono tutte le altre (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Friuli Venezia Giulia, oltre alle province autonome di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto). Ma cosa si può fare?
Dove e quando usare l’autocertificazione in Italia?
“L’autocertificazione è collegata ai divieti” ha detto il premier Conte durante l’ultima conferenza stampa. Partiamo dall’inizio. In tutta Italia c’è il coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Nella zona gialla l’autocertificazione serve soltanto dopo le 22.00. Si può uscire per andare al lavoro o per esigenze lavorative. Si deve però indicare nell’autocertificazione il motivo dello spostamento. Si può uscire per andare a effettuare visite mediche e controlli. In questo caso si deve indicare la destinazione ma non il motivo per ragioni di privacy. Si può uscire anche per ragioni d’urgenza (come l’assistenza a una persona malata). Anche in questo caso si può ometterne il nome.
L’autocertificazione è sempre obbligatoria nelle cosiddette zone rosse, ovvero Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria. Il modulo, disponibile sul sito del Viminale, è lo stesso che era stato predisposto dopo il Dpcm del 24 ottobre e utilizzabile nelle zone in cui è già in vigore il coprifuoco sulla base di specifiche ordinanze locali. Un modello standard dove i cittadini dovranno indicare i motivi dello spostamento e sul quale verranno fatti accertamenti a campione.
Se nelle zone rosse è vietato ogni spostamento, con ogni mezzo pubblico o privato, anche all’interno del proprio comune di residenza, domicilio o abitazione, in quelle arancioni è vietato uscire dal proprio comune di residenza, domicilio o abitazione con ogni mezzo pubblico o privato. Si può uscire per fare una passeggiata ma bisogna rimanere nei pressi della propria abitazione così come si può uscire con il cane senza autocertificazione fino alle 22.00. Si può andare a correre, ma solo con l’autocertificazione. Si possono visitare i congiunti nelle zone gialle, ma è raccomandato evitare incontri.
Anche tra le regioni gialle, però, c’è chi prende misure per tutelarsi. Come il Molise, dove il presidente della Regione, Donato Toma, ha emanato un’ordinanza che prevede una serie di restrizioni per chi arriva da fuori regione. Per chi ha soggiornato per più di 48 ore negli ultimi 10 giorni in Puglia, Sicilia, Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, per esempio, è previsto l’obbligo di comunicarlo alle autorità sanitarie e di osservare, salvo diversa disposizione, da parte una quarantena di 10 giorni. Il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza è sempre consentito, mentre la capienza dei mezzi pubblici è stata ridotta al 50% ovunque, scuolabus esclusi.
Nella zona gialla e nella zona arancione “i centri commerciali (sono) chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno” e c’è la “didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e terza media”.
Per quanto concerne i trasporti, come detto, ci sarà una riduzione della capienza nei mezzi dall’80 al 50 per cento. Nei giorni scorsi molti avevano chiesto un intervento proprio sui mezzi pubblici, attraverso il potenziamento di metropolitane, bus e tram spesso affollati nelle ore di punta. Impossibile mantenere il distanziamento necessario, soprattutto nelle grandi città.