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India: crolla edificio di tre piani, diversi morti e dispersi. Le cause

I crolli di edifici in India sono frequenti durante il monsone indiano, tra giugno e settembre, a causa delle strutture fatiscenti

Un edificio residenziale di tre piani è crollato poco prima dell’alba nell’India occidentale, a Bhiwandi, non lontano dalla capitale finanziaria dell’India, Mumbai.

Il crollo

Il crollo è avvenuto intorno alle 3:40 del mattino, ora locale. Immediati i soccorsi, che hanno tratto in salvo undici persone, estratte vive a mani nude dalle macerie. Purtroppo, almeno dieci persone sono morte e altre 25 si teme siano ancora intrappolate sotto le macerie. Sul posto oltre 40 operatori di emergenza tra cui una squadra di 30 soccorritori della National Disaster Response Force (NDRF).

Il direttore generale della NDRF Satya Naltre rayan Pradhan ha twittato che squadre armate di attrezzature specializzate e cani da fiuto stavano cercando di salvare “una ventina di persone che si teme siano intrappolate”.

La causa dell’incidente non è chiara ma i crolli di edifici in India sono frequenti durante il monsone indiano tra giugno e settembre, con le strutture, spesso fragili, minate da precipitazioni che si susseguono per giorni. Lo scorso anno, le vittime delle alluvioni provocante dai monsoni furono oltre 350.

Secondo Askanews, alcuni funzionari locali avrebbero riferito che l’edificio aveva più di 30 anni e necessitava di una ristrutturazione che non era stata possibile eseguire a causa delle limitazioni dovute all’epidemia da coronavirus.

Coronavirus

In questi mesi, l’India è colpita anche da un altro flagello: il coronavirus. Secondo Paese più popoloso al mondo, è anche il secondo per numero di casi positivi dopo gli Usa con 5 milioni 400mila persone contagiate e terzo per numero di decessi (dopo Usa e Brasile) con oltre 86.752 morti. Sono i dati aggiornati della Johns Hopkins University.

Riapre il Taj Mahal

Nonostante i casi di coronavirus siano in aumento costante e rapido, oggi riapre ai visitatori il Taj Mahal. Il mausoleo di marmo bianco di Agra, a sud di New Delhi, patrimonio dell’umanità Unesco, era chiuso da marzo a causa del Covid-19. Dopo un severo lockdown che aveva messo in ginocchio decine di milioni di persone rimaste senza mezzi di sussistenza, il governo di Narendra Modi ha riaperto poco a poco agli spostamenti e al commercio.

Il Taj Mahal è il sito turistico più popolare dell’India e in tempi normali attira sette milioni di visitatori all’anno. Le visite dovranno comunque ora sottostare a rigide regole di distanziamento sociale e il numero giornaliero di visitatori sarà limitato a 5.000, un quarto del normale. Basterà a limitare il contagio in un Paese dove ogni giorno si registrano in media 100 mila nuovi casi e mille morti?

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