È uscita quella che per molti sarebbe definita un’opera d’arte del tanto elogiato cantante Achille Lauro che ha conquistato il disco d’oro con la sua canzone “Me ne frego”. Già dal titolo e dal testo della canzone, tanto acclamata al Festival di Sanremo, per i suoi fan si respirerebbe un bel messaggio di altruismo e positività.
Questa nuova icona della musica italiana però, non risulta a tutti gli esperti un vero modello da elogiare. Anzi, mentre il cantante accumula sempre più seguaci, in particolare tra gli adolescenti, che si prenotano per i suoi attesissimi concerti nei palcoscenici più importanti d’Italia, con l'”Achille Lauro Live 2020, in cui presenterà sul palco il suo alter-ego “Achille Idol” Immortale, d’altro canto la pubblicazione del suo video choc, divide l’opinione pubblica provocando anche lo sdegno dei credenti.
È in primis il mondo cattolico a sentirsi offeso per quella che sembra a tutti gli effetti una blasfemia dove si mostrerebbe una parodia dissacrante della Pietà di Michelangelo inserita in un proseguo di danze e immagini orgiastiche. Ritorna anche San Francesco d’Assisi con un lupo, per nulla mansueto, che si avventa squarciando carne. Il Santo, La Vergine, Il mendicante e poi, un insieme di corpi nudi ed altre immagini di cattivo gusto compongono il video già, al dire di molti, destinato a far discutere. Sicuramente il metodo adottato sembra funzionare centrando l’obbiettivo di farsi notare provocando reazioni, far parlare di se, e vendere. Ma anche certi silenzi e l’indifferenza possono ferire la sensibilità dei cristiani sempre più vilipesi.
Certo che ad Achille Lauro, attento conoscitore dell’antichità è sicuramente sfuggito però quel detto popolare così ancora attuale: “scherza con i fanti ma lascia stare i santi”. D’altronde con la sua premiata canzona la risposta già la conosciamo: “me ne frego”.