Cultura
Oltre agli eventi di spettacolo, sono tre le recenti iniziative editoriali legate a Livorno ed al nome di Mascagni: il dvd Iris di Pietro Mascagni edito da Bongiovanni, registrazione live effettuata al Teatro Goldoni di Livorno il 16 dicembre 2017; il volume “Mascagni e Livorno-Un caso internazionale” di Fulvio Venturi per dreamBOOK edizioni e di prossima uscita, proprio in occasione del Festival, ”Mascagni”, Monologo di Alessandro Brucioni e Michele Crestacci con allegato cd delle musiche mascagnane di scena (Massimo Signorini, fisarmonica) per Sillabe editore. La figura di Mascagni – Non solo “Cavalleria rusticana”. Pietro Mascagni (1863-1945) è un artista che ha segnato la storia della musica dalla fine dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento. Un genio diventato celebre fin da giovane quando a 27 anni vinse il concorso della casa editrice musicale Sonzogno trasformando in un’opera lirica la novella di Verga e scrivendo una pagina cruciale del verismo musicale italiano.
Pio XII
Eppure Mascagni è per certi versi un genio “dimenticato”, associato unicamente a Cavalleria rusticana (1890) che ancora entra nei cartelloni lirici dei teatri di tutto il mondo. Il maestro di Livorno, dove nacque nel 1863 e dove ha iniziato la sua formazione musicale, è stato prolifico compositore, rinomato direttore d’orchestra, rappresentante dell’Italia in numerosi consessi musicali internazionali, sperimentatore di partiture per il cinema (per il quale scrisse la prima colonna sonora Rapsodia satanica, cosa di cui andò sempre particolarmente fiero). E poi amico di Puccini, intimo di D’Annunzio (un sodalizio da cui scaturì Parisina), legato da un rapporto personale con Papa Pio XII. È autore di 15 opere (fra cui L’Amico Fritz, Guglielmo Ratcliff, Iris, Lodoletta), l’operetta Sì, partiture sinfoniche, numerosi lavori di musica sacra (fra cui la “Messa di Gloria“), ed altre composizioni. Insomma, un artista da riscoprire.