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Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, le parole di Azzolina

La Giornata istituita per onorare i 368 rifugiati e migranti che morirono nel naufragio al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013

Si commemora oggi in Italia la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Accoglienza, istituita per legge nel 2016 per onorare i 368 rifugiati e migranti che sono morti nel tragico naufragio al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013, e tutti coloro che hanno perso la vita nel tentativo disperato di trovare sicurezza e protezione in Europa.

Azzolina: “Non basta solo ricordare!”

“Oggi è la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, in ricordo delle 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013 avvenuto a poche miglia da Lampedusa”, scrive la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

“Abbiamo rinnovato il Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione, il Comune di Lampedusa e Linosa e il Comitato 3 Ottobre per continuare ad arricchire la sezione del Museo della Fiducia e del Dialogo del Mediterraneo che raccoglie i lavori realizzati dalle scuole italiane ed europee sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza. Anche quest’anno studentesse e studenti hanno raggiunto l’isola per partecipare al progetto ‘Lampedusa porta d’Europa‘, promosso dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre, giunto alla sua quinta edizione.

“Da mercoledì scorso, 30 settembre, gli studenti sono impegnati in workshop, laboratori, seminari, e hanno avuto l’occasione di ascoltare la voce e la testimonianza dei superstiti del naufragio del 3 ottobre del 2013″.

Non basta solo ricordare. Una celebrazione è nulla se non diventa occasione di impegno, di responsabilità. Impegno ad abbattere le barriere e a scavalcare i muri che ci separano. Responsabilità nell’aprirci alle differenze, nell’accogliere chi ci viene incontro. Alle ragazze e ai ragazzi che hanno partecipato all’evento ho chiesto di farsi ambasciatori di questa esperienza ed essere testimoni di valori come l’accoglienza, l’integrazione, la solidarietà, la costruzione di una comunità”, conclude la ministra.

Unhcr-Oim, Mediterraneo torni a essere mare solidarietà

“Quel drammatico naufragio – scrive l’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (Unhcr-Oim) – provocò dolore e indignazione, e mobilitò una risposta di ricerca e soccorso in mare senza precedenti che nel corso degli anni si è però nettamente indebolita. Dal 3 ottobre 2013 hanno perso la vita nel Mediterraneo oltre 20.000 persone”.

“Al di là della regolare presenza di UNHCR a Lampedusa, essere qui per il 3 ottobre è per noi un dovere civico e morale. Non possiamo accettare che donne, bambini e uomini in fuga dalla violenza continuino a perdere la vita in mare per una carenza di mezzi di soccorso”.

“Non è sostenibile che il soccorso in mare sia delegato al lavoro della Guardia Costiera italiana, a poche organizzazioni non governative e a mercantili che non sono attrezzati per il salvataggio ed il trasporto di persone vulnerabili”, sottolinea Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.

“Come non è sostenibile – prosegue Cardoletti – che solo agli Stati costieri sia lasciato l’onere esclusivo dell’accoglienza di chi arriva via mare. Occorre un piano comprensivo che coinvolga tutti gli Stati membri dell’UE, dal salvataggio all’accoglienza”.

Ricerca e soccorso

L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, e l’OIM, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, ribadiscono l’urgenza di ripristinare un’operazione efficace di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e di istituire un meccanismo stabile e coordinato di sbarco e redistribuzione automatica dei richiedenti asilo negli Stati membri della UE.

“Il fenomeno delle morti nel Mediterraneo continua a essere un’emergenza in termini umanitari che non può essere ignorata – dichiara Laurence Hart, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento dell’OIM per il Mediterraneo -. Il 3 ottobre resta una data che ci ricorda come il salvataggio di vita umane debba sempre restare la priorità numero uno”.

“ln tal senso, ci auguriamo che il riferimento all’importanza delle attività di ricerca e soccorso in mare menzionato nel recente patto della Commissione europea su migrazione e asilo possa stimolare gli stati europei a impegnarsi in modo più coordinato ed efficace su questo aspetto così essenziale, che può essere affrontato solo attraverso una maggiore condivisione di responsabilità a livello europeo“.

Commemorazioni

Le due organizzazioni delle Nazioni Unite partecipano alle iniziative di commemorazione a Lampedusa insieme a organizzazioni della società civile, rappresentanti delle istituzioni governative locali e nazionali, sopravvissuti e parenti delle vittime del naufragio del 3 ottobre, rappresentanze di studenti e classi con didattica a distanza da tutta Italia per mostrare solidarietà con i rifugiati e i migranti, e ribadire ancora una volta che salvare le vite in mare e’ un imperativo umanitario.

Il programma di oggi

Nonostante l’emergenza Covid, anche quest’anno il Comune dell’isola, il Comitato 3 ottobre – costituito dopo il naufragio – e diverse associazioni ricorderanno l’immane tragedia del Mediterraneo con workshop e tavole rotonde. Il tutto, in sicurezza.

Delegazioni di studenti di venti scuole italiane e di diverse scuole provenienti da tutta Europa insieme ai superstiti e ai familiari delle vittime dei naufragi del Mediterraneo si sono ritrovati a Lampedusa per discutere e ricordare che “Siamo tutti sulla stessa barca“, tema dell’edizione 2020 della Giornata.

Fico

Il programma è iniziato il 30 settembre con la visita al Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo e con l’inaugurazione della mostra fotografica “Frontiere”.

A Roma, invece, il presidente Roberto Fico ha ricevuto a Montecitorio il sindaco delle Pelagie Totò Martello. Un incontro per discutere della gestione dei flussi migratori e della necessità di promuovere iniziative di pace nel Mediterraneo.

Le manifestazioni si concluderanno oggi con la deposizione di una corona di fiori a largo dell’Isola dei Conigli, nel tratto di mare in cui, avvolto dalle fiamme, il barcone col suo carico di vite colò a picco.

Furlan (Cisl): “Salvare le vite umane è un dovere universale”

“La Cisl Nazionale ricorda oggi le 368 persone che persero la vita sette anni fa nel tragico naufragio sulle coste di Lampedusa. Non bisogna mai dimenticare. Salvare le vite umane è un dovere universale di tutti i popoli”, il tweet della Segretaria Generale Cisl, Anna Maria Furlan.

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