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Formazienda, 10 milioni per formare risorse umane. Spada: “Sinergia con il Fondo Nuove Competenze”

Un avviso di finanziamento da 10 milioni che intercetta anche la dotazione del Fondo Nuove Competenze (Fnc) istituito dal governo con il Decreto Rilancio e il Decreto Agosto.

L’Avviso 5/2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì 23 novembre. Il Fnc è in capo all’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive) che ha emanato un bando in merito ai tempi e alle prassi di utilizzo della dotazione finanziaria quantificata in 730 milioni di euro tra il 2020 e il 2021.

È la strategia del fondo paritetico interprofessionale Formazienda che si appresta a chiudere il 2020 con un’azione di supporto rivolta alle aziende nell’ambito della formazione delle risorse umane.

“Da quando il sistema produttivo nazionale è stato aggredito dal Covid – commenta il direttore di Formazienda Rossella Spada – abbiamo moltiplicato gli sforzi per consentire alle imprese di percorrere la strada dell’innovazione e della digitalizzazione. La prima e la seconda ondata della pandemia hanno messo in risalto il ruolo primario della tecnologia per tutelare la continuità dell’attività aziendale insieme all’incolumità degli addetti. Pensiamo soltanto alla centralità acquisita dallo smart working o dalla formazione a distanza. La digitalizzazione costituisce un punto nevralgico nell’opera di contrasto al virus e deve diventare al più presto una soluzione strategica anche per le Pmi”.

L’Avviso 5/2020 mette a disposizione 10 milioni di euro portando a 27 milioni i fondi stanziati dal fondo interprofessionale di Sistema Impresa e Confsal nel corso dell’anno. Ma l’ultima iniziativa ha anche il merito di avvicinare le imprese al Fondo Nuove Competenze che in merito alla presentazione delle istanze chiama in causa i fondi interprofessionali.

Formazienda riunisce 110mila aziende aderenti, in gran parte Pmi, e rappresenta uno dei fondi interprofessionali più performanti nel panorama nazionale.

“Siamo tra i soggetti – commenta il direttore di Formazienda Rossella Spada – che hanno il mandato di realizzare una sinergia con il Fondo Nuove Competenze. La governance di Formazienda ha stabilito di reagire in modo tempestivo ad una sollecitazione del legislatore nazionale. L’Avviso 5 del 2020 segue un doppio binario: da un lato garantisce alle imprese i fondi per la formazione delle risorse umane secondo la modalità ordinaria e dall’altro intercetta le opportunità inedite che vengono offerte dal Fondo Nuove Competenze”.

In base alla legge 388/2000 i fondi interprofessionali, che si alimentano con il contributo obbligatorio dello 0,30 versato contro la disoccupazione involontaria, hanno il compito di sostenere i programmi di formazione dei dipendenti.

I percorsi formativi candidati presso il Fondo Nuove Competenze, invece, hanno invece la specificità di essere effettuati nelle ore di lavoro evidenziate da un accordo sindacale su scala aziendale o territoriale accogliendo i fabbisogni del datore di lavoro in termini di nuove o maggiori competenze per realizzare innovazioni organizzative, tecnologiche, di processo, di prodotto o servizi.

I compiti sono ben definiti: Formazienda finanzierà i piani formativi mentre spetta al Fnc garantire la copertura del costo del lavoro remunerando l’azienda in riferimento alla retribuzione, ai contributi previdenziali e assistenziali.

Sono due attività separate e ben distinte – sottolinea Spada – per quanto riconducibili al medesimo obbiettivo: fare in modo che il sistema produttivo sia in grado implementare tutti i cambiamenti decisivi per contrastare la crisi indotta dall’epidemia incrementando simultaneamente la preparazione della forza lavoro e i livelli di occupabilità. Formazienda, in questa fase, è pronta a svolgere la funzione di cinghia di trasmissione tra il mondo produttivo e le grandi risorse del Fondo Nuove Competenze. Non vogliamo che questa occasione vada sprecata perché le aziende e i lavoratori stanno affrontando una crisi durissima. È necessario impiegare tutti gli strumenti e i mezzi di aiuto stabiliti dai decisori pubblici per rendere praticabile la strada della ripartenza anche per le Pmi”.

 

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