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Fase 2, l’Italia riparte. Conte: “Più saremo responsabili, maggiori libertà avremo”

Coronavirus, calano decessi in Italia: 174 nelle ultime 24 ore Al via lʼallentamento di alcune delle misure che dallʼ11 marzo hanno tenuto in casa milioni di italiani. Appello del governo alla responsabilità, "lʼemergenza non è ancora finita"

Fase 2, si parte. Da lunedì, e fino a domenica 17 maggio, si spezzano alcune delle ‘catene’ che dallo scorso 11 marzo avevano tenuto in casa milioni di cittadini. Ma non è un ‘liberi tutti’, ha subito ricordato Giuseppe Conte, che avverte: “Come mai prima, il futuro del Paese sarà nelle nostre mani. Più saremo scrupolosi e prima potremo riconquistare altri spazi di libertà. Non sperperiamo quello che abbiamo faticosamente guadagnato”. “Siamo in una fase delicata, dobbiamo proteggerci e proteggere gli altri dal contagio”. E
Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Speranza, ammonisce: “Non è finita. Se i contagi risalgono fra due settimane dovremo richiudere”. Boccia impugna l’ordinanza della Calabria, ma la Santelli tira dritto. Cala intanto ancora il numero dei malati: 525 in meno”.

Sulla scuola

L’idea di alternare la presenza a scuola degli alunni è un’ipotesi che “riguarda i ragazzi più grandi, una fascia di età che non metterebbe in difficoltà le famiglie. Sulle tecnologie, abbiamo già investito 165 milioni di euro per la didattica a distanza”. Per i più piccoli, invece, “dovremo immaginare altri spazi oltre quelli tradizionali: la scuola potrà aprirsi al territorio. Sfruttare parchi, ville, teatri, spazi di associazioni e realtà che collaborano già con le scuole”. Lo spiega la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in un’intervista al Fatto Quotidiano. Azzolina risponde alle critiche ricevute: “Tanti, tra chi oggi fa polemica sulla scuola, fino a poco tempo fa se ne disinteressavano. Altri sono autori materiali dei tagli lineari che hanno squassato il sistema”, dichiara. “Ora servono onestà e collaborazione: cavalcare il malcontento è facile, meno mettere insieme il puzzle di decisioni che porterà a settembre”. Sull’edilizia scolastica, il problema è “aver tagliato i fondi per anni. Stiamo accelerando, comunque, guardando a settembre e alla scuola dei prossimi anni. Molti cantieri partiranno a breve”, afferma la ministra. Nell’intervista Azzolina ringrazia “i docenti e tutti gli assistenti tecnici che si sono spesi per la didattica a distanza”, e assicura: “Nessuno chiederà loro un aumento delle ore frontali”. Quanto ai genitori, “dobbiamo accompagnarli nella fase 2. Soprattutto le donne, non devono pagare il prezzo di quest’emergenza. Ci stiamo lavorando con la ministra Bonetti”. 

I dati

Dopo due mesi di segregazione sociale scende ancora il numero dei morti in Italia per Coronavirus. Nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 174 persone, per un totale di 28.884 decessi dall’inizio dell’emergenza. Secondo i dati forniti dalla Protezione Civile sono in diminuzione anche gli attualmente positivi, in tutto 101.179 (-504 rispetto a ieri). I guariti sono complessivamente 81.654, in aumento di 1.740 nelle ultime 24 ore. Calano ancora i ricoverati con sintomi (17.242, -115) e i pazienti in terapia intensiva (1.501, -38). In isolamento domiciliare si trovano ancora 81.436 persone. I casi totali dall’inizio dell’emergenza sono 210.717 (+1.389). In tutto sono stati eseguiti 2.153.772 tamponi, i casi testati sono 1.456.911.

Viminale: “Applicazione prudente ed equilibrata delle norme”

Per questa fase di riapertura il Viminale ha chiesto ai prefetti un’applicazione “prudente ed equilibrata” delle misure: l’obiettivo primario è tutelare la salute, allentando però l’impatto delle prescrizioni sulla vita quotidiana. La circolare chiarisce poi che il termine “congiunti” si riferisce anche alle “relazioni connotate da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti”. Ed il ministro Roberto Speranza sottolinea: “Questa partita non si vince per decreto, la responsabilità individuale è fondamentale per la seconda fase”.

Speranza: “Siamo ancora dentro la crisi”

La preoccupazione nel governo, con differenti gradi di accentuazione, è che lunedì ci sia una rimozione collettiva dell’emergenza Covid-19, alimentata dal clima estivo, dalla ripresa di diverse attività, dalla riapertura dei parchi e dalla voglia a lungo repressa di uscire dopo quasi due mesi di quarantena obbligata. “Siamo ancora dentro la crisi, guai a pensare che è finito tutto”, avverte Speranza. Da qui l’appello al senso civico e a non precipitarsi tutti fuori rischiando di far rialzare la curva dei contagi.

Massima allerta sugli assembramenti

Ma dove non arriva il senso civico, scattano le sanzioni. Ed cco allora che arrivano le indicazioni del Viminale ai prefetti su come applicare le misure della Fase 2. L’obiettivo, facendo “leva sul senso di responsabilità dei singoli cittadini”, è cercare un punto di equilibrio tra la salvaguardia della salute pubblica, da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e l’esigenza di “contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini”. Ecco perché nella valutazione dei casi concreti in relazione agli spostamenti, l’invito è ad un “prudente ed equilibrato apprezzamento” sull’applicazione delle misure. In sostanza, niente più droni ad inseguire runner solitari nei parchi. Si punta a colpire gli assembramenti di persone. Nessun cenno nella circolare firmata da Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, al modulo per l’autocertificazione che, nelle sue varie versioni, ha accompagnato gli italiani durante il lockdown.

L’autocertificazione

Ma sul sito del ministero nel pomeriggio è comparso il nuovo modello che, rispetto al precedente, contiene le 4 motivazioni che giustificano lo spostamento (comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessità; motivi di salute) e sei righe in bianco che il cittadino può riempire precisando la ragione dello spostamento. Resta comunque valida, per chi l’ha stampata, la vecchia versione. Basta barrare le parti non attuali che sono indicate sul modello presente sul sito.

La questione “congiunti”

Sulla questione congiunti, dopo i chiarimenti di sabato del governo, il Viminale cita una sentenza della Cassazione del 2014 in cui la definizione viene allargata alle “relazioni connotate da ‘duratura e significativa comunanza di vita e di affetti'”. Il pronunciamento della Corte era in merito alla richiesta di risarcimento danni avanzata dalla fidanzata di una vittima di incidente stradale. La ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, interpreta la definizione come un allargamento anche ad “un amico stretto”. Non sta allo Stato, spiega, “stabilire quali sono i requisiti per definire le persone cui vogliamo bene”.

Spostamenti

L’ultimo Dpcm consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza ma, precisa la circolare, una volta rientrati, “non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova”, a meno che non ci siano “comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”.

Allenamenti e sport

Via libera poi alla ripresa degli allenamenti per gli sport di squadra, sempre però “nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento”.

Attività produttive

Non sarà inoltre più obbligatorio l’invio ai prefetti delle richieste di autorizzazione o la comunicazione preventiva per la ripresa delle attività produttive industriali e commerciali. Ci saranno però controlli per “garantire la sicurezza dei lavoratori” ed “assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro”.

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