Dopo l’omicidio avvenuto a Sana’a, capitale dello Yemen, due settimane fa, in cui è stato assassinato un esponente politico ritenuto vicino al gruppo di ribelli sciiti Houti, ieri è stato assassinato nella cittadina di Taiz, nel centro del Paese, il leader locale del partito Islah, che fa capo ai fratelli musulmani. Si tratta di Sadiq Mansur, vice-segretario nazionale del partito islamico sunnita.
Ma nonostante l’uomo sia considerato nemico dei ribelli Houti, questi hanno diffuso oggi un comunicato in cui condannano l’omicidio: “Si tratta di un crimine barbaro – si legge nella nota – porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia di Mansur e al partito Islah”.
I ribelli che fanno capo all’imam Abdel Malik al Houti, tuttavia, hanno rapito oggi un gruppo di attivisti per i diritti umani di al Hoideida, cittadina portuale che si affaccia sul Mar Rosso: sono stati sequestrati Tareq Sarur, coordinatore dei giovani rivoluzionari della città, Marher Salwa, presidente del Raggruppamento giovani indipendenti, e l’attivista Salem Faqih. In reazione al rapimento, si sono riuniti di fronte alla sede del governatorato locale – occupato dagli sciiti – decine di giovani, e analoghe manifestazioni contro il gruppo Houti si sono verificate anche a Ibb.