Nello Yemen provato da una guerra senza precedenti, anche la tregua umanitaria decretata sabato a scopo umanitario dalla coalizione saudita fatica a reggere, e così i combattimenti sono proseguiti nonostante il cessate il fuoco. Riad ha risposto al cannoneggiamento degli Houthi lungo il confine con lo Yemen e nella controffensiva le forze saudite hanno colpito per errore posizioni lealiste nel sud, causando 12 morti.
Nei giorni scorsi l’ennesimo raid della coalizione araba, questa volta sulla città di Taiz, ha ucciso 120 civili. Sebbene l’obiettivo fossero gli Houthi, i bombardamenti hanno colpito il quartiere Mokha, abitato soprattutto da ingegneri e impiegati in una centrale elettrica della zona, oltre che da alcune famiglie di sfollati.
Tra le conseguenza della guerra che ha impoverito maggiormente il Paese, lo Yemen deve fare i conti con un aumento della diffusione di malattie infettive che potrebbero essere prevenute e curate ma potenzialmente mortali, come il morbillo, la malaria, la diarrea e la polmonite. Inoltre, più di 1 milione di bambini sono a rischio di malnutrizione acuta.
Sul caso non sono mancati gli appelli dell’Unicef che continua a chiedere alle parti in conflitto di rispettare le leggi umanitarie internazionali; non utilizzare come obiettivi la popolazione e le infrastrutture civili comprese le scuole, le strutture sanitarie e idriche; garantire alle agenzie umanitarie un accesso sicuro e adeguato per raggiungere tutti i bambini nel paese, ovunque essi si trovino.