E’ più di una settimana che Sana’a, la capitale dello Yemen, è sotto il controllo del gruppo di ribelli sciiti Houti. Autobombe e scontri mietono decine di vittime e il Paese vive nel terrore. Ma centinaia di studenti hanno deciso di mobilitarsi e due giorni fa è partita la prima manifestazione per chiedere il ritiro dei miliziani estremisti. Le proteste non accennano a fermarsi, anche stamattina si sono registrate nuove tensioni. I cittadini di Sana’a si sono riuniti in un sit-in in via al Zubeir, una delle più trafficate della città, durante il quale hanno chiesto con cartelli e striscioni che il presidente Abd Rabbo Mansur Hadi “cacci al più presto i ribelli sciiti e ripristini la sovranità dello Stato in tutto il Paese”.
Il primo ministro dello Yemen Mohammed Basindwa si è dimesso lo scorso 21 settembre in seguito alle accuse di corruzioni avanzate da parte dei ribelli. Nello stesso giorno, il governo e i miliziani del gruppo Houti hanno firmato un accordo di cessate il fuoco. Ma le prospettive di pace, finché non sarà nominato un nuovo premier, resteranno ben poco chiare.