Un grave attentato in Yemen ha procurato la morte di quindici persone. Si tratta dei militari lealisti vicini al presidente yemenita Abde Rabbo Mansur Hadi. Questi sono stati colpiti da una bomba lasciata dai ribelli sciiti Houthi in una base da cui si erano ritirati, nel sud del Paese. Lo riferiscono responsabili della sicurezza e miliziani anti-ribelli citati dall’agenzia Ap. L’esplosione è avvenuta nella base di Labouza, ultimo avamposto dei ribelli fedeli all’imam Abdel Malik al Houthi. L’ordigno, nascosto all’interno di un’automobile, ha provocato anche il ferimento di altri 20 militari. Violenti scontri, inoltre, si sono registrati in via 40 e sul monte di Sadr per la conquista di postazioni considerate strategiche.
Per tutta risposta i ribelli sciiti hanno lanciato un bombardamento a colpi di mortaio su diversi quartieri della città di Taiz uccidendo un bambino e ferendo 13 persone. Intanto Ankara ha congelato i beni del deposto presidente Ali Abdullah Saleh e dei ribelli sciiti Houthi in Yemen. Le sanzioni implicano il congelamento dei conti bancari e delle cassette di sicurezza che essi potrebbero avere in Turchia e saranno tenute in vigore fino al 26 febbraio 2016. Ciò significa che Saleh e i leader degli Houthi, Abdulmalik al-Houthi, Abdullah Yahya Al-Hakim e Abd Al-Khaliq al-Houthi, sono stati messi tutti nella lista nera. La decisione è giunta dopo le sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nei giorni scorsi era stata liberata Isabelle Prime, la donna francese presa in ostaggio a febbraio nello Yemen.