Nello Yemen prostrato dal conflitto tra ribelli Houthi e truppe fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, proseguono i bombardamenti. L’ultimo ha interessato questa mattina la sede provvisoria del governo yemenita ad Aden. Al momento il bilancio parziale è di quattro morti e 10 feriti. Lo riporta l’emittente “al Arabiya”, secondo cui l’esplosione è avvenuta all’interno della Facoltà di Scienze Amministrative dell’Università locale, edificio scelto come quartier generale in questa fase in cui Sana’a è ancora in mano ai ribelli. lSi tratta del primo attentato alla città portuale da quando è stata riconquistata dalle forze fedeli ad Hadi.
Intanto proseguono gli scontri a Taiz dove fra il 15 e il 16 agosto sono morte oltre 80 persone fra miliziani e sostenitori del presidente. La città è considerata strategica per la sua vicinanza alla capitale e le milizie filo-governative ne avrebbero conquistato alcuni punti nevralgici. Il conflitto, iniziato ufficialmente nella notte tra il 25 e il 26 marzo, è costato la vita a 4300 persone, metà delle quali, secondo i dati dell’Onu, sono civili.
In un secondo comunicato delle Nazioni Unite, questa volta a nome del Programma alimentare mondiale (Pam), la guerra in corso nello Yemen sta aggravando la situazione “estremamente precaria” per quanto riguarda l’accesso al cibo da parte della popolazione yemenita. Al momento – dichiara Ertharin Cousin, direttore esecutivo del Pam – sarebbero 13 milioni le persone esposte ad una situazione di insicurezza alimentare a causa del conflitto, di cui sei milioni con “urgente necessità di assistenza dall’esterno”.