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Washington e Pyongyang verso la pace?

Corea del Nord e Stati Uniti potrebbero dichiarare la fine della Guerra di Corea, dopo l'armistizio del 1953 che ha sancito la chiusura delle ostilità. Lo ha dichiarato il portavoce della Casa Blu, l'ufficio presidenziale sud-coreano, Kim Eui-kyeom, nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi a Seul.

Possibilità

“Credo che ci sia questa possibilità“, ha sottolineato, precisando che “non c'è modo di sapere che tipo di dichiarazione possa essere, ma ritengo che Stati Uniti e Corea del Nord possano raggiungere un accordo su una dichiarazione di fine della guerra” di Corea. Seul, ha proseguito Kim, accoglie di buon grado “qualsiasi forma dichiarazione di fine della guerra“. Il portavoce della Casa Blu, ha poi definito prioritario assicurare una “serena denuclearizzazione” della penisola coreana. La dichiarazione di fine guerra, ha precisato il portavoce di Seul non corrisponde a un trattato di pace, che la Casa Blu vede possibile, all'ultimo stadio del processo di denuclearizzazione di Pyongyang, e solo dopo che saranno incluse garanzie di sicurezza riconosciute da più Paesi. “La nostra posizione”, ha concluso Kim, “è che firmare un trattato di pace deve essere un processo multilaterale”.

Il vertice

Nei prossimi giorni, da Hanoi in Vietnam, si svolgerà il secondo summit fra Donald Trump e Kim Jong-un. Mosca, tramite il ministro degli Esteri Lavrov, ha fatto sapere di aver dato alcuni consigli a Washington sulla linea da tenere in occasione del vertice. Lavrov ha poi sottolineato che un approccio “a fasi” sulla Corea del Nord è l'unico possibile per il regime di Kim, e che devono essere date a Pyongyang “solide” garanzie di sicurezza: su quest'ultimo punto, il ministro degli Esteri russo ha dichiarato di ritenere “impossibile” farlo “senza un meccanismo multilaterale“. Lavrov ha poi fatto appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per l'alleviamento delle sanzioni contro il regime di Pyongyang, che ha interrotto i test missilistici e nucleari dal novembre 2017. “Riteniamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite possa almeno fare un gesto“, ha detto il capo della diplomazia russa, “allentando e revocando alcune sanzioni che ostacolano l'attuazione dei progetti congiunti inter-coreani”.

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