La strage di Parkland ha sollevato un'ondata di polemica legata all'uso delle armi che, probabilmente, ha avuto pochi precedenti di tale portata negli Stati Uniti. L'eccidio messo in atto dal 20enne Nikolas Cruz, il quale ha assassinato a sangue freddo 17 persone fra studenti e docenti della Marjory Stoneman Douglas con un fucile semiautomatico, ha indignato a tal punto l'opinione pubblica che, a gran voce, si ĆØ levato il dissenso popolare contro la vendita di armi da fuoco ai piĆ¹ giovani. EĀ dopo le dichiarazioni di Trump, arrivate durante un colloquio con alcuni degli studenti sopravvissuti al fuoco di Cruz e con le quali auspicava la possibilitĆ di armare gli insegnanti, il fuoco del dibattito si era tutt'altro che placato, specie dopo quanto accaduto in Georgia, non piĆ¹ di qualche ora fa. Ecco perchĆ©, in questo contesto, emerge il gesto altisonante di Walmart, l'azienda leader nel settore della vendita al dettaglio: vietare la vendita di armi ai minori di 21 anni.
La scelta di Dick's
Pur se ventuno anni possano sembrare ancora troppo pochi, il nuovo regolamento di Walmart Ā rappresenta certamente un punto di svolta: “Alla luce dei recenti eventi – ha spiegato -, abbiamo rivisto la nostra politica sulle armi da fuoco, quindi stiamo aumentando l'etĆ per comprare armi da fuoco e munizioni a 21 anni”. Una decisione che, a ogni modo, non rappresenta un unicum dal momento che anche il colosso degli articoli sportivi, 'Dick's', ha scelto di adottare questa politica che, come nel caso dei magazzini Walmart, prevederĆ non solo l'innalzamento dell'etĆ idonea per l'acquisto di armi ma anche il divieto di commercio, nei propri punti vendita, di fucili semiautomatici e pistole. Il presidente e ad di 'Dick's', Edward Stack, ha specificato che la sua azienda “ha ritenuto necessario fare qualcosa”. Un gesto distintivo che, magari, avrebbe fatto da apripista in questo senso.
Riforma di buonsenso
La possibilitĆ che Cruz ha avuto, a 20 anni non compiuti (l'etĆ per il consumo di alcol ĆØ proprio 21 anni), di acquistare un'arma potente e pericolosa come un AR-15, ha inevitabilmente suscitato enorme impressione nell'opinione pubblica, consapevole di come tale commercio, negli anni passati, abbia giĆ provocato stragi crudeli, insensate e strazianti. Stack, nel suo colloquio con l'Abc 'Good morning America', ha rivelato che, acluni mesi fa, vendettero al futuro assassino un'arma, precisando perĆ² come non fosse stata impiegata nel massacro: “Abbiamo capito che saremmo potuti essere parte di questa storia – ha dichiarato – e ci siamo detti: non vogliamo piĆ¹ farne parte”. Stack ha sottolineato che, al momento, manca una vera propria linea governativa che possa in qualche modo arginare questa compravendita: “Una riforma di buonsenso sulle armi – ha spiegato -.Ā Abbiamo visto quel che ĆØ accaduto a Parkland e siamo rimasti turbati e sconvolti”.
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