A due settimane dal vertice Nato, durante il quale il presidente Usa, Donald Trump, aveva apertamente accusato la Germania di essere “prigioniera della Russia” per motivi energetici, a parlare è la ministra tedesca degli Esteri, Ursula von der Leyen, critica nei confronti del leader di Washington dopo il vertice di Helsinki con Vladimir Putin.
Poca chiarezza
Secondo l'esponente del governo teutonico – intervistata dal Der Spiegel – da parte degli Stati Uniti, “non c'è una chiara strategia nella linea sulla Russia”. Putin cerca di mascherare le sue debolezze economiche posizionandosi come globalplayer, ha detto Von der Leyen. Ma quello che non è chiaro è che cosa voglia il presidente americano: “Il problema di Helsinki è appunto che nessuno veramente sa cosa sia stato detto e concordato”.
Rapporto difficile
A proposito delle relazioni tedesche con la Russia, la ministra ha ricordato: “Noi vogliamo relazioni migliori con Mosca, ma la palla ora è nel campo del Cremlino”. Von der Leyen ritiene che parte degli attacchi che Trump ha fatto contro la Germania abbiano a che fare con la sua visione delle donne. “Una donna come Angela Merkel, un capo del governo con una grande esperienza che è rispettata in tutto il mondo, è qualcosa che probabilmente non rientra nella sua visione del mondo”. Merkel, ha ricordato il ministro, non ha reagito con attacchi ma in modo pragmatico. “All'inizio, non voleva nemmeno stringere la mano, ora l'accordo è più rispettoso, lui l'ascolta”, ha detto Von der Leyen.