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Volano stracci fra May e Trump

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Piccato botta e risposta sull'asse Londra-Washington. Il casus belli (se così si può definire) sono stati i tre retweet con cui Donald Trump ha condiviso sul proprio account altrettanti video islamofobi di “Britain First”, gruppo della destra radicale britannica. Mossa che non è piaciuta a Theresa May, la quale, senza mezzi termini, ha bacchettato il presidente Usa: “Ha sbagliato“. Pronta la replica dell'ex tycoon che, sempre via Twitter, ha invitato la premier conservatrice a occuparsi “del terrorismo nel Regno Unito” invece di concentrarsi su di lui. In sostanza: “Fatti gli affari tuoi”. Nella concitazione ha però sbagliato il tag, chiamando in causa un'altra Theresa May. L'errore è stato corretto dopo una mezzoretta. 

Controreplica

La controreplica non si è fatta attendere. “Britain First è un gruppo che semina odio e retweettarne i video anti-islamici, come ha fatto il presidente Usa Donald Trump, è stata la cosa sbagliata da fare” ha ribadito May durante un intervento pubblico ad Amman, i Giordania. Nel suo discorso, May ha sottolineato che il Regno Unito “lavora assieme agli Usa” sulla scena internazionale e intende continuare a farlo da alleato stretto. Ma ha aggiunto di non aver “paura di parlare” se ritiene che Washington faccia “qualcosa di sbagliato“: e “retweettare Britain First è sbagliato”.

Visita confermata

Il tutto avviene quando manca poco più di un mese dalla visita dello stesso Trump a Londra, che il partito laburista, dopo il triplo retweet islamofobico, ha invitato a cancellare. Ma per la ministra britannica dell'Interno, Amber Rudd, “l'invito è stato presentato e accettato” anche se “le date devono ancora essere decise”. Rudd ha, in ogni caso, precisato che il governo del Regno Unito “non tollera alcun gruppo che diffonda odio o demonizzi gli altri in base alla loro fede o alla etnia”. 

Politica Gb divisa

La polemica si è spostata nel dibattito interno a Westiminster. La ministra degli esteri ombra del Labour, Emily Thornberry, ha accusato May di aver “fallito” nel tentativo di creare un asse con il nuovo inquilino della Casa Bianca sullo sfondo della Brexit. Da parte loro, alcuni deputati conservatori hanno invitato la premier a “convincere Trump a cancellare” i tweet con i video di Britain First. “Spero che le critiche del primo ministro abbiano un qualche impatto sul presidente”, si è limitata a rispondere Rudd. Mentre il suo compagno di partito Tim Loughton, ex sottosegretario, è andato oltre augurandosi che Twitter, “se è sincero nel suo impegno a combattere i crimini d'odio online”, si decida ora a “cancellare l'account del presidente”. A questo si aggiunge il “passo formale”, riportato dall'edizione web del The Guardian, dell'ambasciatore britannico a Washington, sir Kim Darroch, che ha espresso agli Usa “la preoccupazione” per i tweet incriminati. 

Il vedovo di Jo Cox

L'affondo finale è stato di Brendan Cox, vedovo di Jo Cox, deputata laburista uccisa la scorsa estate da un'estremista di destra inglese. “Tu hai sparatorie di massa ogni singolo giorno nel tuo Paese, hai un tasso di omicidi molte volte più alto che nel Regno Unito, il tuo sistema sanitario é alla rovina, non riesci a far passare nulla da un Congresso che controlli, mi concentrerei su questo” ha ringhiato. 

Luca La Mantia: