E'stata una giornata lunga, molto lunga quella della premier britannica, Theresa May, protagonista di una riunione fiume di 12 ore con il gabinetto del ministro, organizzata a Chequers per stabilire a quali condizioni il Regno Unito si sarebbe relazionato con l'Unione europea dopo l'entrata in vigore della Brexit. Al termine dell'estenuante consiglio, riferisce la Bbc citando la stessa May, “i ministri hanno finalmente raggiunto un accordo collettivo”. Stando a quanto riferito, i ministri hanno sottoscritto un piano per la creazione di una zona di libero scambio con l'Unione sulla base di “un regolamento comune”, per quanto riguarda i beni industriali e agricoli. Favorevole, a quanto pare, l'opinione anche sulla creazione di “un territorio doganale combinato”. Insomma, approvazione della linea morbida, quella caldeggiata da May ma avversata, e non da un giorno, dall'ala radicale del partito Tory.
Successo di May
Se la soluzione raggiunta sia o meno quella ideale per i Conservatori resta da vedere. Secondo Laura Kuenssberg della Bbc, infatti, sembra che l'approvazione del mercato basato sulla zona di libero scambio non abbia incontrato il gradimento di quella parte di patito che avrebbe preferito un addio all'Ue dai toni molto più drastici. La giornalista ha specificato che, al momento, non è chiaro quante e quali obiezioni siano state sollevate: di certo, quella di Theresa May sembrerebbe essere una vittoria di non poco conto, considerando che attorno alla decisione odierna orbitava buona parte della sua leadership di partito, prima ancora che come primo ministro. Come spiegato ancora da Downing Street alla Bbc, la svolta riguarda “una sostanziale evoluzione” della posizione del Regno Unito nei confronti dell'Unione e, questo, risolverebbe le preoccupazioni che riguardavano la questione del confine fra Irlanda e Irlanda del Nord: “Questa è una proposta che ritengo possa essere positiva per il Regno Unito e positiva per l'Ue – ha detto May all'agenzia britannica -, e mi aspetto che venga accolta positivamente”.
I termini
In giornata, mentre il gabinetto del primo ministro era in piena riunione, da Bruxelles erano arrivate le parole di distensione di Michel Barnier, capo negoziatore per la Brexit dell'Unione europea, il quale aveva detto che, qualora Londra avesse “cambiato le sue linee rosse” (compreso lo “sdrammatizzare” la questione del confine fisico fra Eire e Irlanda del Nord), l'Europa avrebbe adottato a sua volta linee più morbide. Ora, con il raggiungimento dell'accordo collettivo, l'intenzione di Lonrda è di accelerare il negoziato con l'obiettivo di chiudere entro ottobre, annunciando che, a ogni modo, porrà come data limite il 29 marzo del 2019. Stando ai termini dell'intesa, spiega ancora la Bbc, al Regno Unito andrebbe bene un'armonizzazione con le norme Ue (solo quelle necessarie) in materia di commercio di beni, affinché venga garantito uno scambio senza particolari problemi, una “flessibilità normativa” e “accordi reciproci”. A ogni modo, il tutto passerà dal Parlamento.