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Vertice Nato: tutti contro Putin, e Newport viene blindata

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Tutti contro Mosca. È questo lo scenario del “teatro Newport” che da questa mattina riunisce circa sessanta capi di Stato e governo dell’alleanza Nato. La tensione Russia-Ucraina si fa altissima: l’accusa a Putin è quella di esser intervenuto militarmente a diretto sostegno dei separatisti russi di Kiev e le sue smentite, unite all’intenzione annunciata ieri di aprire un cessate il fuoco, sembrano non placare la situazione.

L’obiettivo dell’Alleanza, già annunciato nei giorni scorsi, sarebbe quello di mettere in piedi una presenza permanente nell’Europa dell’est, una forza di reazione rapida costituita da mezzi terrestri, marini e aerei capaci di dispiegarsi in poco tempo su tutto il continente europeo. E il reclamo dell’America ai paesi dell’Alleanza, annunciato da Obama e Cameron in un intervento congiunto sulla testata inglese The Times, è quello di destinare un minimo del 2% del proprio Pil alle le spese militari. “La Russia ha violato le regole con la sua annessione illegale ed autoproclamata della Crimeae con l’invio di truppe sul suolo ucraino minacciando e minando le fondamenta di uno stato sovrano” si legge sull’articolo dei due leader Usa. Il compito dell’Alleanza, sempre secondo Obama e Cameron, sarebbe quello di “sostenere il diritto dell’Ucraina a decidere del suo proprio avvenire democratico e proseguire nei nostri sforzi per rafforzare i mezzi dell’Ucraina”.

Mosca, però, continua a smentire il proprio coinvolgimento diretto nel  conflitto: il leader del Cremlino lo ha ribadito ieri durante la telefonata con Poroshenko per giungere a un accordo di tregua nell’est dell’Ucraina, e durante una sua visita in Mongolia ha annunciato le sette condizioni per giungere a una soluzione della crisi: fondamentali, secondo il presidente, sono il ritiro delle truppe ucraine dal sud-est, l’esclusione dell’uso di aviazione nei confronti dei civili, la cessazione delle azioni militari dei ribelli e il loro allontanamento dai centri abitati, l’oggettivo controllo internazionale del cessate il fuoco, la creazione di un “corridoio” umanitario con annesso scambio di prigionieri e accesso diretto delle unità di ricostruzione alle infrastrutture sociali e di trasporto con assistenza collaborativa.

Gli accordi di cessate il fuoco, secondo Putin, potrebbero esser confermati domani durante la riunione che si terrà a Minsk con Osce e Russia, e intanto ieri, nella sua visita a Talin, il presidente degli Sati Uniti ha avvertito che da parte dell’Alleanza non si accetterà “nessuna occupazione russa in nessuna parte dell’Ucraina”.
Il Primo ministro ucraino Arseny Yatseniuk si aggiunge al coro: la Russia è “uno stato terrorista e aggressore”, ha tuonato durante un intervento a Kiev. Poi ha auspicato la creazione di un “muro” tra i due paesi finalizzata a proteggere la frontiera dal pericolo di infiltrazioni e contrabbando di armi. “Il piano di Putin per risolvere il conflitto nell’Ucraina dell’est – ha poi aggiunto – serve solo per tenere lontane le sanzioni occidentali”.

Sanzioni varate dalla Commissione europea e che al momento sono all’esame del Coreper, i 28 ambasciatori dei paesi Ue. Il testo dovrà poi essere approvato e integrato dai membri dell’Unione e tratta di ulteriori passi sul fronte delle misure restrittive nei confronti della Russia. Misure che contengono proposte “complementari” a quelle emanate dall’Ue il 31 luglio scorso, in quanto trattanti gli stessi settori: forniture militari, beni a doppio uso (civile e militare), mercati finanziari e tecnologie sensibili (nel campo energetico).
La nave francese Mistral, poi, sembrava dovesse esser pronta oggi. La consegna alla Russia era stata programmata da tempo, ma il presidente Hollande ha bloccato la spedizione affermando che “le condizioni perché questa avvenga ancora non ci sono, nonostante la prospettiva di un cessate-il-fuoco peraltro ancora da confermare e implementare”.

Intanto Berlusconi , preoccupato per le ripercussioni che un embargo contro Mosca potrebbe avere sull’imprenditoria italiana, ha chiamato Renzi, annunciandogli lo stato d’animo del caro amico Putin e candidandosi infine ad ambasciatore di pace in Europa. Oggetto di discussione, durante il vertice, saranno anche le problematiche legate alla situazione Medio Orientale, con particolare riferimento al secondo “messaggio” all’America da parte degli jihadisti dell’Isis: la decapitazione del giornalista Sotloff. Nell’intervento congiunto sul Times, inoltre, Cameron e Obama hanno affermato di esser determinati a “far fronte all’Is. Paesi quali Gran Bretagna e America non si lasceranno spaventare da killer barbari”. La cittadina del Galles è blindata e le manifestazioni da parte dei cittadini si scontrano col silenzio che avvolge la sede del grande incontro. Per il nostro continente si prospetta un autunno caldo, e quello di oggi è solo il “fischio d’inizio”.

 

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Giulia Capozzi: