Dopo il sequestro di tre navi della Marina ucraina da parte dei russi nel Mar Nero – nei pressi della Crimea – il premier Petro Poroshenko ha annunciato l'intenzione di proporre alla Rada Suprema – il Parlamento ucraino – l'imposizione della legge marziale.
Massima allerta
Il leader di Kiev si aspetta che la Rada approvi la proposta già oggi. Lo stato d'emergenza, ha però chiarito, non include necessariamente la mobilitazione dell'esercito, anche se, ha aggiunto, “dobbiamo essere pronti“. Allo stesso modo, l'eventuale applicazione della legge marziale non comporterà la limitazione dei diritti fondamentali e delle libertà dei cittadini. “Come presidente e comandante in capo delle Forze armate dell'esercito Forze e in conformità con la Costituzione hanno deciso di sostenere la proposta del Comitato militare“, ha detto Poroshenko nel corso della riunione con gli alti vertici militari, il Consiglio nazionale di Sicurezza e Difesa (Csnd), annunciando la richiesta al Parlamento.
Emergenza
Intanto l'ambasciatore americano all'Onu, Nikki Haley ha confermato la riunione del Consiglio di Sicurezza, convocato d'urgenza per smorzare la tensione tra Ucraina e Russia. La riunione del Cds, che secondo fonti diplomatiche al Palazzo di Vetro è stata chiesta tanto da Mosca che da Kiev, si terrà alle 17:00 ora italiana. La Russia da parte sua, in segno di distensione, ha riaperto lo Stretto di Kerch, che collega il Mar Nero al Mar D'Azov.
Proteste
Nella notte proteste sono andate in scena davanti all'ambasciata russa a Kiev: circa 150 persone si sono radunate dinanzi alla delegazione ed hanno espresso la loro rabbia per il sequestro delle navi ucraina. I manifestanti hanno anche dato alle fiamme un'auto diplomatica.