Per la seconda volta da quando Nicolas Maduro è diventato presidente del Venezuela, ovvero dall’aprile 2013, l’Assemblea nazionale gli ha conferito il potere di governare per decreto, cioè di fare le leggi senza l’approvazione del Parlamento, e questo fino al 31 dicembre. La richiesta dei poteri speciali era arrivata la scorsa settimana in un discorso del presidente trasmesso dalla tv di stato, dopo che gli Stati Uniti avevano annunciato nuove sanzioni contro sette funzionari venezuelani accusati di violazioni dei diritti umani, durante le repressione delle proteste nel 2014, organizzate dalle opposizioni. Il braccio di ferro con gli Usa continua, a colpi di estradizioni, accuse, ritiro del visto. Il presidente ha reso noto che utilizzerà questi poteri speciali “per difendere la pace e la sovranità” del Venezuela e per fare fronte alla minaccia rappresentata dagli Stati Uniti che il presidente incolpa da tempo di voler attuare “un programma per destabilizzare il suo governo”.
Ovviamente il voto dell’Assemblea è stato fortemente criticato dall’opposizione, che vede nei poteri speciali “un’arma che stanno concedendo al presidente contro coloro che non sono d’accordo con lui”, e che quello delle sanzioni Usa è solo un altro pretesto “per accumulare potere e distogliere l’attenzione dalla crisi economica”. La prima volta che il presidente aveva ottenuto poteri speciali, nel novembre 2013, era per contrastare con urgenza la crisi economica, l’aumento dell’inflazione, ma soprattutto affrontare la mancanza di beni di prima necessità e combattere la corruzione. Ma la situazione ad oggi non appare migliorata.
Il Paese sta infatti attraversando una pesantissima crisi economica, e periodicamente ci sono delle carenze di alcuni prodotti di prima necessità. Le immagini di lunghe code fuori dai supermercati stanno diventando ormai familiari. Uno dei fattori che ha fatto acuire la crisi è il calo del prezzo del petrolio, da cui il Venezuela dipende per circa il 95% delle proprie esportazioni. Comunque in molti giudicano poco incisivi i provvedimenti di Maduro per combattere la crisi, che si basano principalmente su una serie di accuse e poche azioni concrete.