In Venezuela c’è un “uso diffuso e sistematico” di forza eccessiva, detenzione arbitraria e altre violazioni dei diritti nei confronti dei manifestanti e dei detenuti. A dirlo è Ravina Shamdasani, portavoce dell’Ufficio Onu per i diritti umani. Secondo quanto raccolto dal suo team le violazioni hanno riguardato “incursioni di casa, tortura e maltrattamento di detenuti in connessione con le proteste”. Un rapporto completo sui risultati della squadra – ha spiegato – sarà diffuso entro agosto.
Dopo l’insediamento dell’Assemblea Costituente voluta da Nicolas Maduro, all’esito di elezioni contestate dall’opposizione interna e da gran parte della comunità internazionale, si torna a parlare di sanzioni contro il regime di Caracas e il suo capo. A tal proposito il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, a RaiNews24 ha detto di aver scritto una lettera “al presidente della Commissione europea Juncker e al presidente del Consiglio Tusk perché l’Europa adotti delle sanzioni che colpiscano i beni di Maduro e dei suoi in Europa”.
Anche l’amministrazione Usa, secondo quanto riportato dai media americani, sarebbe pronta a varare un nuovo pacchetto di sanzioni contro il Venezuela. In particolare si sta pensando di congelare gli asset di altre 20 persone legate al presidente Nicolas Maduro. Non è però possibile escludere uno slittamento, visto che le autorità americane stanno cercando di mettere a punto una risposta coordinata internazionale nell’imporre sanzioni al regime di Maduro per non mettere in pericolo la democrazia.
Caracas è, intanto, sempre più isolata, specie nel panorama sudamericano. Il presidente argentino, Mauricio Macri, rivolgendosi a Maduro ha usato parole durissime: “Che difficile che deve essere andare a dormire con così tanti morti sulla tua testa”. In un’intervista al portale news Infobae, Macri – al quale era stato chiesto cosa aveva voglia di dire a Maduro – ha anche aggiunto: “Sei andato troppo al di là del dovuto, e la storia questo non te lo perdonerà“.