L’Assemblea Costituente del Venezuela ha approvato lo scorso martedì un decreto con cui annuncia di voler iniziare un processo per “tradimento contro la patria” per tutti i leader dell’opposizione che sosterranno la validità delle nuove sanzioni contro il Paese dagli Stati Uniti.
Un “processo storico”
L’Assemblea – fortemente voluta dal presidente Nicolas Maduro – ha comunicato che il decreto costituirà un punto di partenza per iniziare un “processo storico in collaborazione con tutti gli organi dello Stato“. A finire sul banco degli imputati saranno tutti coloro – ossia i leader dell’opposizione – che si “sono squalificati promuovendo queste azioni immorali (le sanzioni Usa, ndr) contro gli interessi del popolo venezuelano”. Anche se il decreto non menziona nessun nome in particolare, i componenti dell’Assemblea Costituente hanno accusato in particolare il presidente del Parlamento venezuelano, Julio Borges, e il vicepresidente, Freddy Guevara. La Costituente, inoltre, ha deciso di chiedere agli organi dello Stato “l’immediato inizio delle indagini e dei rispettivi processi per determinare le responsabilità” e decidere le appropriate misure da prendere contro gli imputati.
La situazione politica in Venezuela
Dopo mesi di proteste, scontri e marce in piazza che ancora rischiano di sfociare in una guerra civile, la situazione politica in Venezuela è precipitata nelle ultime settimane. Poco meno di due settimane fa, la’ex procuratrice generale Luisa Ortega Diaz, è fuggita clandestinamente dal Paese insieme al marito perché temeva per la sua vita. Inoltre, l’Assemblea Costituente – eletta in una votazione considerata non democratica sia dalle opposizioni che da molti osservatori internazionali – ha di fatto esautorato il Parlamento venezuelano, che era stato eletto nel 2015 e d era controllato dalle opposizioni, e ha preso il suo posto.