Rimpasto di governo in Venezuela. È cio che si propone il presidente del Paese, Nicolás Maduro, annunciando una serie di cambi in seno all'esecutivo, facente parte di quel processo di rinnovamento da lui prospettato. A darne notizia è stato il quotidiano venezuelano El Universal, che riporta la fusione tra i ministeri del Turismo e del Commercio estero. Stando a quanto riporta il giornale, Maduro ha assegnato il neo-ministero a Felix Ramon Plasencia con “la responsabilità di promuovere lo sviluppo turistico e gli investimenti internazionali in Venezuela”.
Nuovi ministeri
L'esecutivo guidato da Maduro ha provveduto a designare nuovi nomi per altrettanti, nuovi ministeri: al Ministero dello Sviluppo minerario ecologico andrà Gilberto Pinto Blanco, mentre alla guida del Ministero della Donna e dell'Uguaglianza di genere vi sarà Asia Yajaira Villegas. Raul Alfonso Paredes, generale di divisione della Guardia nazionale bolivariana, sarà Ministro delle Opere pubbliche, mentre alla guida del Ministero per l'Ecosocialismo sarà Oswaldo Rafael Barbera. Rimpasto anche nei Ministeri dell'Agricoltura e dell'Educazione universitaria, affidati rispettivamente a Vanesa Montero e Cesar Gabriel Trimpiz Cecconi. Il ruolo certamente più delicato è stato, invece, assegnato a Mervin Maldonado, nominato Segretario esecutivo dei programmi di welfare.
Uniti contro gli Usa
A margine dell'annuncio, il Ministro della Difesa venezuelano, Vladimir Padrino López, ha invitato a una nuova mobilitazione stringente nei confronti degli Stati Uniti, a detta sua colpevoli di voler dividere il popolo venezuelano e infiltrarsi nel Paese: “Non permetteremo ai figli e alle figlie di Bolívar di portare via ciò che abbiamo guadagnato con così tanto amore” ha detto López. E se rassicura che in “Venezuela non ci sarà alcun intervento, colpo di Stato o governo di transizione”, il suo messaggio giunge alle orecchie dell'autoproclamatosi presidente ad interim Juan Guaidó, il quale, viceversa, punta a una conversione di governo. Per il presidente Maduro, Guaidó farebbe gli interessi di Washington: come ha sottolineato il ministro della Difesa, Donald Trump cerca “nuove misure coercitive contro il popolo venezuelano per dividere e spazzare vie le forze armate nazionali” ha accusato chiaramente López.